Napoli. Un’intera città in ginocchio per una semplice pioggia ottobrina: oggi, Napoli affoga. Sulla stampa nazionale siamo tra le notizie in primo piano. A guardare le immagini fa spavento, quasi quanto viverlo in prima persona. Allagamenti ovunque, tombini saltati, binari della metropolitana invasi dalle acque, un’intera linea metropolitana sospesa per allagamento, autobus fermi, traffico bloccato, città impazzita, mamme che non riescono a raggiungere la scuola dei propri figli in tempo utile per l’uscita, una parte della città, la Riviera di Chiaia, rimasta senza luce dalle 9.30 di questa mattina. Una cinquantina di interventi dei Vigili del Fuoco nella sola mattinata per appartamenti, negozi e cantinole sommerse dall’acqua e, soprattutto, per liberare gli automobilisti intrappolati nei tombini dalla pioggia. Oggi, a Napoli, non si riconosceva quasi più il limite tra il mare e la strada, soprattutto sul bellissimo lungomare liberato.
Ma la quantità d’acqua caduta sulla città è tale da giustificare una simile devastazione? Il dato fornito dalla sala operativa della Protezione Civile, relativo alle ultime 12 ore, è rilevato su tre stazioni di riferimento: Capodimonte ha registrato 27mm di pioggia, Camaldoli 19 mm, Nisida 34. È molto o poco? Lo chiediamo a Giuseppe Fattorusso, climatologo della Protezione civile: «non è molto per una sola giornata e neppure per dodici ore. Certo – sottolinea – andrebbe considerata la concentrazione temporale in cui si è accumulata la pioggia, ma il dato non è eccessivo». Una forte pioggia durata circa un’ora e mezzo, allora perché l’intera città si è fermata?
Abbiamo davanti agli occhi le immagini dei tombini che saltano sotto la veemenza dell’acqua. Uno dei provvedimenti della giunta De Magistris è stato quello di affidare la pulizia delle caditoie, dei condotti fognari di dimensione inferiore al metro quadro e delle fognature che si trovano al di sotto delle caditoie, alle Municipalità. Una di quelle più colpite dal maltempo di oggi è la Decima, che copre Bagnoli e Fuorigrotta. Fortemente scoraggiato Patrizio Di Pinto, assessore municipale con delega alle Fogne: «Lo sapevamo già, siamo in pre allerta da giorni, ma non ci sono risorse – dice – La verità è che ci vorrebbe un intervento radicale che anticipasse i temporali invernali, ma noi non facciamo più la manutenzione, né ordinaria né straordinaria».
Com’è possibile, in una città in cui uno dei principali problemi è l’inadeguatezza della rete fognaria, vecchissima, e dove gli interventi fai da te dei cittadini hanno fatto il resto? «Abbiamo un solo furgone, che dividiamo con un’altra municipalità, Soccavo e Pianura – spiega Di Pinto – Facciamo a rotazione, una volta lo usano loro e una noi. Poi dovremmo scaricare i rifiuti a Coroglio, ma spesso troviamo la vasca piena, quindi saltano anche intere settimane in attesa di svuotare il furgone, che, intanto, non può essere utilizzato da nessuno». Avete informato il Comune di questo? “Certo, abbiamo mandato tantissimi fax – dice – ma nulla. E il problema non è solo questo, è che non si effettuano più le operazioni di spazzamento, per cui le caditoie sono quasi tutte otturate, in tutta la città».
Napoli non viene spazzata più, non si ripulisce dal fogliame e dalla sporcizia e, considerando che siamo in autunno e che le foglie cadono numerose, la cosa diventa ancora più preoccupante. L’assessore racconta che l’Asia, che avrebbe la competenza dello spqzzamento, risponde di non avere personale a sufficienza e neppure mezzi, visto che la metà dei camion è guasta.
Come vi state attrezzando per risolvere il problema? «Dobbiamo solo sperare che rubino le caditoie – afferma sconsolato l’assessore – visto che la miseria nera che c’è in questa città sta spingendo in tanti a farlo. La gente si ruba pure le coperture delle vasche di drenaggio e i cestini per la raccolta di rifiuti. Siamo allo sfascio. Questo non è stata un’alluvione, ma una semplice pioggia forte. Nulla che possa giustificare metropolitane bloccate o una tangenziale percorribile solo in barca. Quando ci saranno due o tre giorni di seguito di pioggia abbondante la gente non potrà più uscire di casa».
Dell’idea di tornare nuovamente ad un controllo centralizzato della pulizia delle caditoie si discute da un po’. Adesso il problema non sembra più rimandabile.
Oggi si è consumato lo straripamento della giunta De Magistris, tanto per rimanere in tema. Cos’altro deve succedere a Napoli per convincere chi comanda a fare qualcosa di più e di diverso da feste e manifestazioni di facciata? Una città in cui non si riesce a garantire la refezione scolastica e si mettono in difficoltà le famiglie di 30mila bambini che restano senza tempo pieno scolastico, dove la sicurezza minima non è garantita in caso di pioggia stagionale, da quali altre mortificazioni deve essere colpita?
E dire che proprio ieri, su Twitter, De Magistris ha scritto: “Sta per succedere qualcosa di profondamente rivoluzionario”. Adesso è chiaro. Si riferiva all’aspetto rivoluzionario del fatto che, in una delle città più grandi del Sud, per una normale pioggia stagionale, si blocchi tutto? E il popolo di Internet, con le foto montate ad arte per l’occasione, ci sguazza, è proprio il caso di dirlo.