Consultazioni, se Monti (e il Pd) fa il nome di Renzi

Scenari in vista di stasera

14:35 – Cosa si sa finora delle nuove consultazioni? Non molto. Si sa che Berlusconi ha detto sì al governo di coalizione (ma solo se politico, non tecnico). Si sa che Bersani sta cercando un modo soft di far partire il governo (con l’uscita tecnica dall’aula della Lega). Si sa che il Movimento 5 stelle porterà al Quirinale una rosa di nomi. Si sa che Napolitano vuole evitare le elezioni e che un paio di nomi per un possibile governo del presidente li ha in testa. In molti si aspettano che già stasera ci sia la nomina del prossimo presidente del consiglio. Ma tutto è ancora aperto ed è possibile che si rimandi a domani. Al momento la situazione è questa.

Ipotesi A, governo politico. Napolitano capisce che quello di Berlusconi non è un bluff e rendendosi conto che l’unico esecutivo che sia il Pd sia il Pdl sarebbero disposti ad appoggiare è quello legato a una personalità del Partito democratico per evitare le elezioni subito offre a Pier Luigi Bersani la possibilità di andare alle camere a far giurare il nuovo governo (o in subordine al suo vice Enrico Letta, con il quale sarebbe più facile trovare un’intesa con il centrodestra e con il quale sarebbe possibile certificare plasticamente che la linea seguita fin qui dal centrosinistra, mai con il Pdl, non è più in campo).

Ipotesi B, governo del presidente. Napolitano, una volta compreso che Bersani non ha possibilità di andare avanti, capisce che quello di Berlusconi è un bluff, che in fondo il Pdl e la Lega non vogliono andare a votare e che il Cav. sarebbe disposto anche ad appoggiare un esecutivo a bassa intensità tecnica (requisito che corrisponde alla richiesta di tutti i partiti di non avere più un governo stile Monti) purché gli sia concesso di avere una voce in capitolo sul pacchetto Quirinale. Questo scenario sarebbe possibile solo a condizione che il Pd, una volta certificato il tentativo fallito di Bersani, segua la linea di Napolitano e accetti di non seguire più la strategia fin qui portata avanti da Bersani (mai con il Pdl, piuttosto le elezioni).

Ipotesi C, governo semipolitico. Napolitano, una volta ricevuto il Movimento 5 Stelle, scopre che i grillini voterebbero la fiducia a un governo guidato da una personalità, propone quella personalità al centrosinistra e il centrosinistra decide di accettare. Ipotesi molto complicata (quasi impossibile) ma che condannerebbe Berlusconi all’irrilevanza: in questo modo il centrosinistra e Grillo farebbero cappotto e oltre che Palazzo Chigi si prenderebbero anche il Quirinale.

Ipotesi D, governo della disperazione. Napolitano capisce che nessuna soluzione è possibile, e decide di bloccare Bersani, di mantenere in carica il governo Monti (per gli affari correnti) e di affidare a questo esecutivo tre o quattro riforme prima di andare al voto (giugno o ottobre). In questo scenario, Napolitano presenterebbe anche le dimissioni per far votare il prima possibile il nuovo presidente della Repubblica.

Ipotesi E, governo Batman. Napolitano la butta in caciara, capisce che tutti vogliono fare un governo ma nessuno sa con chi e allora nomina d’imperio un presidente del consiglio al quale impone l’utilizzo di uno pseudonimo e l’uso coatto di una maschera di ferro per impedire di essere riconosciuto. Si votano le riforme, nessuno si sporcherebbe le mani e i mercati, sollevati per aver scampato la possibilità di un incarico esplorativo a Stefano Rodotà, apprezzerebbero e comunque capirebbero. 

15:25 – Renzi sale al Quirinale?

Notizia: mi risulta che qualche ora fa è stata chiesta a Renzi da un importante esponente del Pd (non un renziano) la disponibilità a guidare al posto di Bersani un esecutivo politico. Renzi ha detto che non pensa che sia la soluzione giusta ma ha dato la sua disponibilità. In queste ore nel Pd si sta lavorando per capire se Bersani è d’accordo oppure no.

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