Youtube sfonda il miliardo di utenti al mese

È la parola più cercata in Rete, seconda solo a “Google”

Un miliardo di utenti in un mese. Il colosso del video YouTube ha raggiunto il massimo di traffico di visitatori unici. Questo significa che circa un utente di Internet su due finisce sul sito, spiegano da Google, che ha acquisito la compagnia nell’ottobre del 2006. Lo stesso traguardo era stato annunciato da Facebook lo scorso settembre, grazie alla spinta fornita dalle connessioni tramite smartphone. 

«Se YouTube fosse un Paese, noi saremmo il terzo Stato più grande del mondo dopo la Cina e l’India», si legge sul blog dell’azienda. Tuttavia, spiegano dal Financial Times, l’alto numero di utenti fa sorgere degli interrogativi su quali siano i costi di una banda larga che deve essere in grado di scaricare video per così tante persone. Il dubbio quindi è: riuscirà YouTube, nonostante il miliardo di utenti, a generare profitti dopo otto anni dalla sua nascita?

Il sito è stato fondato nel febbraio 2005, un anno dopo il lancio di Facebook, da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim, tutti ex dipendenti di PayPal. Che trascorsero i primi anni in un piccolo ufficio al secondo piano di un fast food di San Mateo, California. L’idea iniziale era questa: fornire un modo nuovo di caricare e distribuire video online per chiunque avesse una connessione a banda larga. La conseguenza è stato il boom dei contenuti autoprodotti dagli utenti e la nascita di quelli che oggi conosciamo come social media. 

Il primo video lo carica, alle 20:27 del 23 aprile del 2005, uno dei fondatori, Jawed Karim. Si chiamava Me at the zoo (Io allo zoo) ed era girato di fronte alla gabbia degli elefanti dello zoo di San Diego. Ma già nell’ottobre del 2006 il sito può contare 34 milioni di visitatori al mese che guardavano ogni giorno 100 milioni di video. Il sito attira l’attenzione di Google Inc., che il 10 ottobre 2006 compra YouTube per 1,65 miliardi di dollari pagati in azioni proprie. 

Il sito ora è il secondo più cercato al mondo, dietro solo alla parola “Google”. E si contende ogni giorno con Facebook il primato di primo social network del pianeta. I milioni di video di cani, gatti e criceti sugli skateboard ora sono stati affiancati da videoclip prodotti da professionisti e filmaker. E ora la società sta esplorando il mercato per offrire un canale online alle reti via cavo, seguendo gli esempi di Hulu e Netflix, ma anche alle emittenti tradizionali. 

Il recente fenomeno sudcoreano Gangnam Style, primo video di YouTube a raggiungere 1 miliardo di visualizzazioni, mostra come il sito di San Mateo sia diventato fondamentale anche per la promozione internazionale delle stelle del pop. Se ne è accorta anche la dirigenza, che ha puntualmente piazzato degli spot pubblicitari prima di ogni video. Non senza qualche lamentela da parte degli utenti. In un mercato pubblicitario in crisi, la pubblicità su YouTube è cresciuta dall’8 al 15 per cento. 

 https://www.youtube.com/embed/9bZkp7q19f0/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Secondo Brian Wieser, analista di Pivotal Research, YouTube avrebbe raggiunto l’anno scorso un fatturato pubblicitario di 31 miliardi di dollari, con diverse centinaia di migliaia di dollari ricavati anche dai banner sul sito. «È possibile che più YouTube piaccia agli utenti meno cresca finanziariamente», ha detto Wieser, «l’aumento degli utenti è importante, ma ciò che conta davvero è che questi siano sempre più inserzionisti e che crescano più velocemente».

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter