Era già successo settimana scorsa con Gino Strada e Oliviero Toscani. Epiteti e battute grevi sulla Lega Nord e sul solito Renato Brunetta. Ieri è arrivato il bis nientepopodimenoche di Dario Fo. Il Nobel italiano è tornato sulle orme dell’esponente del Pdl ironizzando, senza troppa fantasia, sulla piccola statura del politico veneziano. Siamo sicuri che l’artista Fo avrebbe bocciato in un qualsiasi casting per un suo spettacolo, lo pseudo comico che, per farsi scritturare, si fosse lanciato in una battuta così greve e scontata. Invece il Fo che si atteggia a intellettuale di sinistra, sembra quasi crogiolarsi e inorgoglirsi nell’infilzare così stupidamente le fattezze fisiche dello scorbutico Brunetta. Il tutto nel silenzio sordo dei soliti giornali e dei soliti intellettuali così solitamente reattivi nel bacchettare, giustamente, le tante sgradevolezze propinate da sponda centrodestra. Su tutti la battuta di Berlusconi, varie volte ricordata, su Rosi Bindi “più bella che intelligente”. Con Brunetta, Fo si è messo sullo stesso livello. Solo che l’indignazione dei soliti noti, questa volta non è scattata. Strano…
27 Aprile 2013