In attesa del referendum con cui la redazione del Corriere dovrà votare sul taglio di 70 persone entro il 2017 con risparmi per 20 milioni, si viene a scoprire che i dipendenti di via Solferino hanno la bellezza di 57.600 giorni di ferie arretrate, equivalenti a 164 giorni pro capite, per una cifra complessiva di almeno qualche milione di euro. Una società come Rcs, con debiti vicini al miliardo, che pubblica il principale quotidiano italiano e la prima testata sportiva del Paese, può permettersi tanto pressapochismo nella gestione del personale? Anche questo è il sintomo di un fallimento industriale.