Dopo le minacce alla trasmissione Report, nuovo affondo di Beppe Grillo contro i giornalisti. «Taci, il giornalista ti ascolta! Si nascondono ovunque, l’unica difesa è il silenzio, il linguaggio dei segni», avverte il leader di M5S sul suo blog. «I giornalisti -scrive- non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento. Vanno disciplinati in spazi appositi, esterni al Palazzo. Per un’intervista chiedano un appuntamento, non bracchino i parlamentari per le scale o al cesso. All’ingresso di Montecitorio e di Palazzo Madama va posto un cartello ‘No gossip. Il Parlamento non è un bordello», avverte Grillo.
In realtà chi l’aveva già detto prima di lui? Massimo D’Alema, guarda caso uno dei politici più odiati dallo stesso Grillo. Nel 1995 polemizzò con Enrico Mentana, all’epoca direttore del Tg5. Sta tutto scritto in un articolo di Repubblica di allora. E a ricordarlo è stato l’ex direttore Rai Claudio Petruccioli.
Ecco parte della polemica di allora. “«Sarebbe giusto, corretto e civile che in Transatlantico ci fossero solo i deputati…». Massimo D’ Alema scatenato contro giornali e giornalisti alla presentazione di un libro, sul mestiere del cronista, nella sala della Stampa estera (“Diritti e rovesci dell’ informazione”, di Alberto Leiss e Letizia Paolozzi, due giornalisti dell’ Unità). Discutendo animatamente con il direttore del Tg5. E poi ancora. D’Alema aggiungeva: «Parlano poco di ciò che accade nel mondo, sono malati di provincialismo, spettacolarizzano la politica. Anche i lettori vanno disintossicati».
Per cui il leader della Quercia invoca una “normalità” che dovrebbe esserci in una “democrazia normale”. Interviene Mentana. Transatlantico vietato ai cronisti? “Se tu non fossi già segretario del Pds – obietta il direttore del Tg5 – non avresti questa puzza sotto il naso…”. Replica: “Rivendico di averla da almeno venti anni”. Controreplica, con risate dall’ uditorio: “Le pagine gialle devono averle inventate per far conoscere quali siano le categorie che disprezzi…»”.