È il primo giorno dell’esame di maturità e c’era grande attesa per le tracce della prova di italiano. Si va dall’analisi del testo di un brano del germanista Claudio Magris (da «L’infinito viaggiare»), ad un tema generale su «La vita non è solo lotta di competizione ma anche trionfo di cooperazione e creatività», al tema letterario sulla relazione fra individuo e società di massa con testi di autori come Pasolini, Canetti e Montale, al tema socio-economico su “Stato, mercato e democrazia” corredati da articoli di giornale di Paul Krugman, Mario Pirani e Luigi Zingales. Insomma per dirla con la giornalista Elisa Calessi, «sembrano trattati sociologici, relazioni da convegno o spunti per articoli di giornale più che verifiche delle materie studiate…». La domanda ci sembra centrata: ma la maturità serve a capire chi ha studiato e quanto o a creare piccoli (ignoranti) tuttologi?
19 Giugno 2013