Pisapia, i nazisti a Milano e la “sinistra” che dorme

L'evento della Skinhouse a Rogorego è previsto da febbraio scorso. Pisapia lo sapeva?

Fanno quasi sorridere le proteste del sindaco di Milano Giuliano Pisapia per il concerto organizzato da gruppi di neonazisti questa sera a Rogoredo, quartiere alle porte del capoluogo lombardo. Fanno sorridere perché avvengono nel giorno di celebrazione dell’evento, senza che nessuno dei suoi assessori si sia accorto che il concertone di ispirazione neonazista è previsto da almeno 6 mesi. Non c’è nessuna possibilità di bloccarlo e gli skinhead stasera si diverteranno tra cori e balli in memoria di Adolf Hitler, in barba a qualsiasi autorizzazione. Basta andare sulla bacheca Facebook di Skinhouse Milano e notare che già a febbraio di quest anno si parlava del concerto del 15 giugno come «dell’evento dell’anno». Non solo. La Skinhouse sta a Bollate, è lì ogni giorno e organizza meeting nazi fascisti da anni, senza che nessuno abbia mai mosso un dito. Anzi negli scorsi mesi avevano chiesto pure un incontro con i democratici che hanno preferito declinare.

Da un sindaco di sinistra forse ci saremmo aspettati di più in quanto a attenzione e sorveglianza rispetto ai nostalgici del fascismo e del Terzo Reich. Vero è che il Comune non ha il potere di vietare la manifestazione, come scrive il sindaco su Facebook: «le autorizzazioni o le azioni preventive sono per legge di competenza della Questura e Prefettura. L’Amministrazione non ha quindi potestà di intervento diretto, ma quanto riportato [nello status] è stato ribadito a tutti i livelli». Ciò non toglie che a un certo punto i milanesi qualche domanda inizieranno anche a farsela: ma Pisapia conosce la sua città? Perché aspettare il giorno stesso per denunciare? E lo stesso discorso vale pure per il centrosinistra: forse ci si accorgeva dei concerti neonazisti solo quando si stava all‘opposizione, per fare polemica con il centrodestra?

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