Sui derivati del Tesoro i cittadini devono sapere tutto

Scelto per voi dal blog di Gustavo Piga

Il libro sui derivati dei governi, tutti a chiedermelo. Di nuovo. Lo trovate su questo blog, ma è irrilevante leggerlo, vi assicuro. Lo cominciai a scrivere nel 1999, lo terminai nel 2001. Sono passati quasi 12 anni dalla sua pubblicazione. In esso non accusavo nessun Governo in particolare, nessuna banca in particolare.

Facevo l’esempio di una transazione finita casualmente nelle mie mani per chiedere ai governi di tutta Europa, ma soprattutto alle istituzioni di supervisione europea (BCE, Eurostat, Commissione) di darsi da fare per fare una regolazione che impedisse particolari transazioni in derivati da parte dei Governi, del tutto legali all’epoca, ma assolutamente improprie per la maniera in cui venivano (legalmente) contabilizzate. Ci misero 7 anni, con il folle caso Grecia- Goldman Sachs di mezzo, per adottare una decisione che, fosse stata presa subito, avrebbe evitato tanti danni al nostro Continente.

Eppure. Eppure la faccenda non pare terminata. Eppure la faccenda non pare terminata. Essa si trascina e regolarmente cattura le fantasie di giornalisti inglesi ed italiani ogni tot anni, ora addirittura ogni tot mesi. Si mormora al complotto britannico contro l’Europa, contro l’Italia.

La verità è che l’Europa e l’Italia sono i veri colpevoli, ma non per averli fatti questi derivati, ma per il consentire che questa faccenda continui a trascinarsi, a 12 anni e più dalla sua nascita. Le vere colpe di Draghi non sono quelle dell’epoca per aver autorizzato transazioni, ripeto, del tutto legali, prima dell’ingresso nell’euro. Le colpe di Draghi, che ripetono quelle del suo predecessore Trichet, sono quelle derivanti dai più recenti dinieghi di trasparenza di fronte alle giustissime richieste di una coraggiosa agenzia di stampa, Bloomberg, di rivelare i contenuti della transazione tra Grecia e Goldman Sachs, di cui è in possesso. Vecchia di anni, eppure ancora terribilmente segreta. Così facendo la BCE ingigantisce a dismisura le fantasie di chi pensa a chissà quale complotto, rendendo il mercato finanziario europeo debole quanto a trasparenza e credibilità.

Anche il Governo italiano, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, da 12 anni non riesce a scrollarsi di dosso questa pulce, questa zanzara, questo fastidioso moscerino. Lo ingigantisce con i suoi comunicati stampa che dicono “abbiamo fatto tutto correttamente, ma non vi diciamo cosa abbiamo fatto”, paradossali errori di banale comunicazione.

Eppure sarebbe così semplice. La BCE, il Tesoro italiano, pubblicano tutto. Il passato, il presente, e si impegnano per il futuro a rendere note tutte le transazioni in derivati che faranno in ogni dettaglio. Come fa da sempre la Svezia, il più attivo tra gli emittenti sovrani in derivati, perché usare i derivati può essere una ottima strategia. Purché qualcuno sorvegli. E quel qualcuno non può essere la Corte dei Conti che non ha necessariamente le competenze per esaminare contratti complessi, ma tutti i cittadini.

Pubblicando tutto, tutti vedremo e ci saranno 7-8 giorni di buriana mediatica europea assolutamente gestibile (in fondo ricorderemo a tedeschi e francesi dei loro trucchi contabili, vendite di sottomarini ai greci comprese) e poi tutto finirà. PER SEMPRE. Finiranno i Monte dei Paschi che si sentono legittimati a fare porcai con i derivati perché “tanto nessuno li può sgridare troppo” perché “anche la BCE nasconde tutto”. Finirà l’indebolimento dei nostri Presidenti del Consiglio oggi in Europa per questioni serissime di sviluppo che vedono la loro posizione negoziale indebolita per assurde ed irrilevanti questioni di lana caprina.

Su, su Ministro Saccomanni, su Presidente Letta. Un po’ di coraggio. Vedrete che sarà nel vostro stesso interesse. Nessuno sarà crocifisso ed il Paese sarà liberato da un incubo che dura da troppo tempo.

*Originariamente pubblicato sul blog di Gustavo Piga con il titolo “La mia verità sui derivati? Macché. La verità, punto e basta.”

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