Da anti-berlusconiani ad anti-renziani: la deriva Pd

Il passato che non passa

Non servono molte parole per descrivere l’eterna coazione a ripetere del partito democratico, figlio diretto della stagione precedente dei partiti divisi del centrosinistra: Pci-Pds-Ds su sponda post comunista e sinistra Dc su sponda cattolico-centrista poi transitata corposamente nella Margherita di Francesco Rutelli. Si litiga, si bisticcia su tutto, ci si fa la guerra al pugnale tra leader e leaderini, si sparge veleno a più non posso, si fanno discorsi surreali mentre il paese è in panne finchè magicamente arriva qualcuno a compattare il fronte: fino a ieri il Caimano Silvio Berlusconi (con cui si è regolamente al governo, peraltro), da oggi (ma in realtà già da prima del congresso democratico) il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ieri un nemico esterno, oggi un nemico interno al Pd. Come se la malattia a distanza di 15 anni peggiorasse invece che migliorare.

Intendiamoci la lotta politica è sempre dura ed è giusto che sia così. Gli avversari ci sono e vanno battuti, non stiamo predicando l’amore eterno o l’inciucio tra competitor politici, che siano dentro o fuori un partito, per la premiership di un paese o la guida concorrenziale di un grande partito. Anzi vorremmo ce ne fosse di più di competizione vera su programmi e visione del futuro. Diciamo un’altra cosa: che una intera classe dirigente non può essere sfilacciata, livida, biliosa, divisa su tutto e unirsi solamente contro qualcuno, facendo di questa crociata il surrogato di una linea politica, di una visione paese che non si è in grado di offrire agli italiani. L’alfa e l’omega di una stagione politica. Questo è sempre stato il vizio di fondo dell’anti-berlusconismo praticato da ampi spezzoni di centrosinistra: unirsi contro il Caimano e mai per il paese in modo duraturo, moderno e riformista. Tutto qui.

Per questo se il Pd, in vista del congresso, immagina davvero di sopravvivere a se stesso e a dispetto di tutto e tutti, sostituendo la guerra di religione tra berlusconiani e anti-berlusconiani con quella tra renziani e anti-renziani, dimostra di non aver capito nulla degli ultimi vent’anni di storia italiana. E si condanna all’irrilevanza…

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