È la giornata del rilancio del governo Letta in virtù delle notizie arrivate da Bruxelles. L’Italia respira e guarda avanti grazie al via libera sul temporaneo sforamento dall’obiettivo di bilancio strutturale nel 2013-2014. Una concessione che consentirà al Belpaese di realizzare investimenti pubblici per uscire dall’impasse economico e finanziario. Matteo Colaninno, neo responsabile economico del Pd, è soddisfatto del «grande risultato dal governo Letta» però precisa con Linkiesta che «la clausola generale di tutto rimane l’affidabilità del Paese».
Onorevole Colaninno, Enrico Letta su twitter dice che “ce l’abbiamo fatta”, il Ministro Giovannini parla di “flessibilità doverosa per gli enormi sforzi dell’Italia”. Insomma cosa cambia da oggi?
È un punto di svolta. Si deve leggere come un punto qualificante, un cambio di sentiment verso l’Italia. Nel momento in cui questo governo dovesse proseguire in un’azione di riforma e di equilibrio di conti mi attendo che sopratutto in certi capitoli si torni ad investire.
In particolare in quali capitoli?
Le direzioni non sono univoche: dobbiamo lavorare ad ampio raggio, sia sull’industria di base, penso al manifatturiero, sia su quella più innovativa. Fermo restando che il tema del lavoro resta una delle discriminanti da cui partire. In questo fase le aziende soffrono non solo da un punto di vista di deficit ma anche perché non si vende. In sostanza la crescita e quindi il lavoro devono essere gli obiettivi principali da perseguire. Ovvio che ci sono priorità immediate come il rimborso dei debiti dello Stato alle imprese o come il rilancio dell’occupazione tramite la riduzione del costo del lavoro.
D’accordo, questo governo si è dato come termine quello dei 18 mesi, però la maggioranza scricchiola come ad esempio ieri in occasione della votazione del vice-Presidente della Camera.
Stiamo uscendo da un buco nero di ingovernabilità. La clausola generale di tutto rimane l’affidabilità del Paese. Da più parti si confonde la disciplina di bilancio come una vessazione europea. Ma non dobbiamo dimenticare che i nostri 2 miliardi debito pubblico sono piazzati sui mercati finanziari.
Il Pd è insieme al Pdl l’asse portante del governo Letta. Su quali temi economici voi del Pd punterete maggiormente?
Si deve restare concentrati e focalizzati sui temi che riguardano l’economia delle imprese e delle famiglie per creare le condizioni che consentano di invertire il ciclo economico.
(Matteo Colaninno, classe ’70, mantovano, figlio primogenito di Roberto Colaninno, imprenditore. Nel 2008 l’allora segretario del Pd Walter Veltroni annuncia la sua candidatura come capolista in Lombardia. Dopo la sconfitta del 2008, sempre Veltroni lo nomina Ministro ombra per lo sviluppo economico. Da qualche settimana ricopre la carica di responsabile economico dei democratici in virtù della nomina di Stefano Fassina a vice Ministro dell’Economia)
Twitter: @GiuseppeFalci