La tragedia di Santiago: 190 km/h in curva

Spagna

Il bilancio fatto dalle autorità dopo il deragliamento del treno ad alta velocità in arrivo a Santiago de Composetela è di almeno 78 morti e 143 feriti, su 222 persone che erano a bordo.   

Dietro l’incidente, avvenuto nella sera di mercoledì 24 luglio, ci sarebbe quasi certamente un errore umano. Il macchinista, uscito illeso, ha ammesso di aver imboccato la curva a 190 km/h, una velocità di molto superiore al limite degli 80 km orari.    

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Se nelle prime ore era stata avanzata anche l’ipotesi di terrorismo (nel Paese memore della strage dell’11 marzo 2004), la portavoce del governo spagnolo ha annunciato che l’ipotesi sulla quale si sta lavorando è quella dell’incidente. «La tragedia di Compostela – ha affermato poi il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti – sembra essere associata a una violazione della velocità».

Il deragliamento è avvenuto alle 20.40 locali circa all’imbocco di un viadotto, all’altezza di una curva molto stretta: tutti i 13 vagoni del convoglio, in viaggio fra Madrid e Ferrol con 240 persone a bordo, sono usciti dai binari, schiantandosi con un boato. È il racconto di alcuni testimoni. 

Un incidente capitato proprio durante il giorno della festa di Santiago de Compostela, che cade giovedì 25 luglio, ma che è annunciata già – come vuole la tradizione – dai rintocchi delle campane della Cattedrale la sera del 24, alla vigilia. Le celebrazioni sono state immediatamente cancellate dalle autorità. È probabile che sul convoglio si trovassero anche molti stranieri, che raggiungevano la città in occasione della festa. Anche se per ora, riferisce Ansa.it, la Farnesina ha smentito la notizia della presenza di un gruppo di italiani sul treno.

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