Laura Trombetti, meglio nota come Laura Betti, moriva nove anni fa. Cantante, attrice per il cinema e il teatro, dopo una breve esperienza nel cabaret a metà anni Cinquanta in coppia con Walter, partecipò al recital Giro a vuoto, con brani ispirati ai testi di letterati celebri come Buzzati, Calvino, Flaiano, Bassani, Moravia, oltre che dello stesso Pasolini, al quale più tardi la legherà un sodalizio indissolubile.
A teatro interpretò Arthur Miller e Brecht. All’inizio degli anni Sessanta divenne popolare interpretando con Paolo Poli la coppia di cantastorie che intonavano brechtianamente La ballata del pover’uomo, che scandiva gli episodi dello sceneggiato televisivo Tutto da rifare, pover’uomo.
Il giro di boa della sua carriera coincise con la conoscenza di Pier Paolo Pasolini, che l’avrebbe diretta ne La Ricotta prima e poi nell’opera teatrale Orgia e in Teorema, film per il quale l’attrice si aggiudicò la Coppa Volpi come miglior attrice al Festival del cinema di Venezia. Sempre sotto la regia di Pasolini, nel 1974 girò I racconti di Canterbury. Dai testi di Pasolini trasse un LP nel 1968, Potentissima signora. Lavorò anche con Bernardo Bertolucci in Novecento e Mario Monicelli in Viaggio con Anita.
Gli ultimi anni di vita li ha dedicati a curare il Fondo istituito nel nome di Pasolini, per il quale la betti era «una vera Garbo con sopra al volto una maschera inalterabile di pupattola bionda». Nel 1996 riuscì a mettere in scena un recital di poesie e testi pasoliniani dal titolo Una disperata vitalità. Morirà sette anni dopo, all£età di 77 anni, per le conseguenze di un’obesità trascurata che la affliggeva da anni.