Tasse e casa, cosa rimane dopo la smentita sull’Irpef

Chi paga oggi e chi dall'anno prossimo

Marcia indietro del governo Letta sulla reintroduzione dell’Irpef fondiaria delle seconde case non locate. Una nota di Palazzo Chigi ha smentito le notizie a questo riguardo riportate su alcuni giornali stamane. «Tali indiscrezioni – secondo il comunicato – evidentemente si riferiscono a bozze circolate nei giorni scorsi e che non faranno parte del provvedimento che sarà in Gazzetta Ufficiale».

Di che cosa si trattava? Nelle bozze arrivate al Corriere della Sera e al Sole 24 Ore era previsto il ritorno della cosiddetta Irpef fondiaria sulle seconde case non locate. L’imposta era stata eliminata con l’introduzione dell’Imu. Anche se abbattuta del 50% rispetto alla versione precedente, per i proprietari delle seconde case avrebbe di fatto annullato i risparmi dell’eliminazione dell’Imu. La sua introduzione avrebbe dovuto avere valore retroattivo e si sarebbe dovuta applicare ai redditi 2013. Gli immobili interessati sarebbero stati 6,55 milioni: principalmente le case usate per la villeggiatura, oltre a quelle rimaste sfitte a causa della crisi economica. 

Rimangono invece nel decreto, oltre alla nuova Service Tax, nel norme sul canone concordato. Nei prossimi mesi sono invece previsti i pagamenti Imu per le case non esonerate e quelli per la Tares. Ecco i principali provvedimenti introdotti dal decreto e le scadenze. 

SERVICE TAX

Gli inquilini pagheranno il 20% della service tax che prende il posto dell’Imu e include la Tares, la tassa sui rifiuti solidi urbani. I parametri per il calcolo dell’imposta sono la metratura dell’immobile, e non più il numero degli inquilini, e la rendita catastale, la base di calcolo dell’imposta.

AFFITTI

Sul canone concordato la tassazione scende al 15% dal 19% precedente. È una formula alternativa alla cedolare secca, che prevede un’imposta unica a carico del locatore pari al 21%, che va a sostituire Irpef e imposta di registro. Lo scopo del canone concordato è ottenere vantaggi fiscali in cambio di accettare un accordo territoriale stabilito con Comune e sindacati degli inquilini sul tetto massimo, dipendente dalla zona e dal tipo di abitazione, all’affitto che il proprietario può chiedere all’inquilino. 

CHI DEVE PAGARE QUEST’ANNO: LE SCADENZE

Imu seconde case

La seconda rata dell’Imu scade il 16 dicembre 2013. Devono pagarla i proprietari di immobili che non appartengano alle tipologie esentate, ossia:

prima casa:  l’immobile in cui si abbia contemporaneamente residenza fiscale e domicilio abituale;

– i terreni agricoli e gli immobili rurali utilizzati dagli agricoltori, gli immobili invenduti dei costruttori.

gli immobili di appartenenti alle Forze armate o alle Forze di polizia trasferiti per motivi di servizio, le abitazioni di edilizia popolare e in cooperativa indivisa,

Il pagamento può avvenire con bollettino postale o modello F24. Mentre per la prima rata si è pagato la metà di quanto versato nel 2012, il saldo dipende dalle aliquote varate dal Comune per quest’anno. Per capire la rata si deve effettuare il calcolo dell’intero tributo (con le aliquote aggiornate) e detrarre l’acconto.

Imu case di lusso

Devono invece pagare i proprietari degli immobili classificati nelle categorie catastali e A/1 (abitazioni signorili); le A/8 (ville) e le A/9 (dimore storiche). Si tratta in totale di 73.680 unità immobiliari, su 19 milioni di prime case, e renderanno, come riporta Il Sole 24 Ore, circa 105 milioni, lo 0,25% del gettito di 4,1 miliardi che viene perso con l’esenzione dalle altre abitazioni.

Non c’è ancora l’ufficialità. Nella bozza di decreto, tuttavia, l’eliminazione dell’Imu è prevista solo per le abitazioni principali che erano state esentate dal pagamento della prima rata (che invece questi immobili hanno pagato).

Tares 

Non ci sono stati sconti, invece, per quanto riguarda la Tares. L’imposta sui rifiuti si dovrà pagare entro fine dicembre. Le scadenze cambiano da comune a comune. Introdotta dal decreto Salva Italia del dicembre 2011, è destinata a confluire nella Service Tax, pur essendo al suo prima anno di applicazione.

Ha sostituito la Tia e la Tarsu e rispetto alle imposte precedenti dovrà finanziare anche i “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi. Le risorse necessarie per coprire tali spese verranno dall’aumento di 30-40 centesimi al metro quadro, che peseranno sulla rata di dicembre.

La Cgia di Mestre stima il costo complessivo per i contribuenti in d 8 miliardi di euro a fronte di 6,1 miliardi pagati nel 2012, con un incremento medio quindi del 27 per cento.

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