Come (non) si dice Siria a Cernobbio

Amnesie che colpiscono

Abbiamo atteso fino all’ultimo, sperando in un ravvedimento, qualche parola finale, una intervistina, un mezzo dibattito, almeno un capannello fuori dai lavori ufficiali. Ma così non è stato. Succede che a Cernobbio, come ogni primo weekend di settembre, si riunisca il gotha dell’economia e della finanza italiana e non, eppure l’argomento più caldo del momento, cioè la crisi siriana, se n’è restato fuori dalle stanze di villa D’Este. Come se la politica, l’economia e la finanza italiana europea e mondiale potessero restare immuni dai rivolgimenti geopolitici, la crisi in Medio Oriente, la tragedia nel vicino Mediterraneo. In questi giorni il Forum Ambrosetti è stato coperto in tutte le salse, come sempre. Economisti, analisti, politologi, giornalisti, guru, giornalisti, politici, ministri, imprenditori, manager e banchieri hanno distribuito pillole di sapere più o meno interessante sull’universo mondo – crescita, ripresa, produzione, tecnologia, Brics e paesi occidentali – tranne che sulla escalation siriana. E dire che nel mezzo ci sono stati gli incontri al G20 di San Pietroburgo, il confronto tosto Putin-Obama, le discussioni in molti parlamenti occidentali e la veglia del Papa in vaticano. Forse è solo un caso ma la cosa ci ha colpito. Che sia l’ulteriore prova di un provincialismo atavico che colpisce la nostra classe dirigente?