In Svizzera la polemica monta da qualche giorno, tanto da meritarsi l’attenzione del sito della tv nazionale. In pratica succede che lo scorso luglio il governo italiano «ha deciso di chiudere 14 sedi consolari nel mondo intero, una misura di risparmio che colpisce anche tre agenzie consolari in Svizzera, a Neuchâtel, Sion e Wettingen».
Apriti cielo. Il comitato locale degli italiani all’estero (Comites), danneggiato da questa scelta, ha deciso di avviare una raccolta firme tra immigrati e una petizione da consegnare al ministro degli Esteri Emma Bonino, che sarà a Neuchâtel il prossimo 11 settembre, proprio per discutere di queste chiusure. Fin qui normali proteste, forse inevitabili in situazioni del genere. La cosa che però sta facendo arrabbiare i nostri connazionali in Svizzera, leggiamo sempre dal sito della tv nazionale elvetica, è lo stipendio di chi lavora nelle sedi diplomatiche tricolori. Non tanto e non solo gli ambasciatori (cosa già risaputa), bensì il personale ordinario come un commesso o un autista di consolato, che può arrivare anche a 12.000 franchi svizzeri al mese (circa 10mila euro), secondo la denuncia di Domenico Mesiano, presidente del comitato degli italiani all’estero di Sion (ascolta l’audio). Che senso ha chiudere delle sedi quando poi si lasciano intatti sprechi del genere nelle altre sedi diplomatiche, è il senso della protesta? Come dargli torto…