Sorpresa: il datagate non ha danneggiato Google & Co.

Scelto per voi da Reuters

Si era previsto che le clamorose rivelazioni di Edward Snowden sulla stretta collaborazione delle aziende di tecnologia americane con le intelligence agencies avrebbero fortemente danneggiato la performance finanziaria dell’industria tecnologica americana all’estero, invece potrebbe addirittura accadere il contrario.

Alcuni interni in aziende che offrono servizi informatici (ad esempio di archivio) in remoto, noti come cloud computing, fra cui Amazon e Microsoft Corp, confermano di non aver notato nessuna flessione significativa nella domanda dei servizi.

Nel frattempo, alcune piccole aziende americane che offrono servizi per criptare dati, e più in generale di sicurezza, stanno vedendo una forte crescita del business oltreoceano e un aumento delle vendite domestiche poiché sia le aziende che i singoli individui si stanno adoperando attivamente per proteggere i loro segreti.[…]

Poco dopo che Snowden ha reso pubblici i documenti che dettagliavano la collaborazione della NSA (National Security Agency) con milioni di aziende che fornivano all’agenzia l’accesso agli account di centinaia di migliaia di utenti, le grandi aziende tecnologiche hanno pubblicato avvisi che prevedevano una diminuzione significativa degli introiti delle compagnie americane, a causa di utenti diffidenti che si sarebbero rivolti ad aziende locali. […]

Tuttavia, dei dipendenti di Google hanno dichiarato a Reuters che l’azienda non ha registrato alcun impatto significativo sul suo business e, in maniera analoga, anche Microsoft in Europa non ha avuto grandi problemi, ha detto un esperto del business europeo dell’azienda. Amazon, nonostante non sia menzionata nei documenti di Snowden, è vista come una probabile vittima, in quanto importante fornitore di servizi di cloud computing. Tuttavia, un portavoce ha detto che la domanda mondiale “non è mai stata così elevata”. […]

Uno dei motivi per il quale le profezie negative trovano così tanto spazio è che sia le aziende americane che i loro diffamatori oltreoceano hanno dichiarato la stessa cosa – che i consumatori smetteranno di fare acquisti presso le cloud companies americane.

Inoltre, numerosi politici europei e brasiliani hanno citato i documenti di Snowden per spingere a favore di nuove regole sulla privacy, di standard minimi per i contratti cloud, e per allertare le aziende locali di stare lontano dai fornitori di servizi cloud americani.

“Se i consumatori europei di servizi cloud non possono fidarsi del governo Americano, allora forse non si fideranno nemmeno dei fornitori americani”, ha dichiarato Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione Europea al Guardian. “Se ho ragione, questo avrà ripercussioni di miliardi di euro sulle aziende americane”.

Effettivamente, si è verificata la disdetta di alcuni contratti. Charles Mount, amministratore delegato di OneHub, azienda che offre servizi per la condivisione di documenti, ha detto a Reuters che, a una email automatica che chiedeva spiegazioni del perché avevano smesso di usufruire dei loro servizi, una unità austrica di Bertelsmann ha risposto:

«La sede centrale ha vietato l’archiviazione di dati aziendali in USA o tramite aziende Americane, a causa della vicenda NSA e di spionaggio aziendale. Dovreste stare attenti a queste cose. Forse dovreste pensare di basare i vostri servizi in Islanda, Svezia o in qualche altro paese che in cui le leggi sulle privacy vengono rispettate».

Christian Steinhof, portavoce di Bertelsmann, ha dichiarato che l’azienda non aveva modo di verificare che fosse avvenuto questo scambio e che quindi non avrebbe commentato. 

Nonostante questo, l’impatto delle rivelazioni di Snowden è stato contenuto per svariati motivi. Innanzitutto per la mancanza di alternative: cambiare servizio ha un costo e, in ogni caso, la maggior parte del mercato appartiene a aziende americane.

Una spiegazione forse più convincente è che Amazon, Microsoft e alcuni altri, offrono, in Europa, centri dati criptati che pongono – anche al fornitore del servizio e alle agenzie americane – degli ostacoli significativi all’accesso e quindi allo spionaggio. Criptare i dati tuttavia ha i suoi svantaggi: utilizzare l’archivio diventa più difficoltoso, i dati diventano più ingombranti. […]
Un’altra possibilità è che le aziende che utilizzano servizi tecnologici siano convinte che i loro governi abbiano procedure di scansione dati altrettanto invadenti. 

Altri, invece, ritengono che le aziende americane risentiranno senz’altro dalle rivelazioni di Snowden; è solo una questione di tempo. […]

Ci sono anche aspetti positivi legati a questa vicenda. Fino ad ora solo una piccola minoranza di individui e aziende si erano interessati alla possibilità di criptare i propri documenti, o a browser che proteggono la privacy, ma è previsto che criptare dati diventi più facile man mano che aumentano le persone che vogliono farlo.

Persino Snowden ha dichiarato che criptare i dati in modo sofisticato e corretto è ancora una sicurezza, anche se la NSA è già riuscita ad aggirare la maggior parte dei sistemi di sicurezza delle email e delle transazioni finanziarie. […]

Richard Stiennon [analista del settore sicurezza] è convinto che man mano le aziende inizieranno a criptare i dati, la NSA e altre agenzie investiranno sempre di più al fine di trovare un modo veloce per aggirare l’ostacolo. Già nel budget del 2013 richiesto dalle agenzie di intelligence, pubblicato dal Washington Post, gli ufficiali hanno definito gli investimenti in competenze innovative di “cripto-analisi” come una delle priorità chiave.
 
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