Un bollettino di guerra. Una strage quotidiana che attanaglia le città di tutto il mondo, ma che a Milano negli ultimi dieci anni ha segnalato una diminuzione del 40%, stando ai dati del comune. Stiamo parlando degli incidenti stradali che ogni giorno spezzano la vita di centinaia di persone e di famiglie, rovinando la vita delle vittime e spesso anche dei conducenti. Come è successo domenica nel capoluogo lombardo ancora sotto choc dopo che una donna egiziana di 29 anni al settimo mese di gravidanza e l’altro suo bambino di 4 anni, sono stati travolti e uccisi in viale Famogosta, periferia sud della città.
La donna, Magda Niazy Sehsah Nashed, casalinga, è stata colpita dalla parte anteriore sinistra dell’auto, mentre il bambino, Roumando, è stato sbalzato via dall’impatto per circa 40 metri: i soccorsi lo hanno trovato solo dopo che il padre si è precipitato in ospedale dalla moglie. Il conducente, un milanese di 28 anni abitante della zona, stava viaggiando al di sopra del limite di velocità che in quel tratto è di 50 km/h: non si è accorto che la madre e il figlio stavano attraversando lungo uno stradone che immette sull’autostrada che porta verso Genova. Una storia come tante, che spesso riguarda soprattutto i pedoni o i ciclisti.
Come è ovvio Milano è insieme a Roma la città dove ogni anno perdono la vita più persone sull’asfalto. In molti quartieri milanesi nascono comitati quasi spontanei e raccolte firme per chiedere autovelox, dossi o soluzioni tecniche per evitare tragedie. Tra i più noti quello di via Mecenate dove negli ultimi anni sono stati tanti gli incidenti mortali proprio per colpa dell’eccessiva velocità. Ma disagi e paura si segnalano anche in viale Padova, prima dell’entrata in via Palmanova. Tra le più accusate di pericolosità dai cittadini anche via Cusago, via Lucca, via Benozzo Gozzoli, via Salici, via Breda e via Gulli. Dappertutto le giunte di centrodestra e centrosinistra si sono date da fare, ma le persone continuano a morire o a ferirsi gravemente.
«Il 75% degli incidenti avviene in città – racconta Giuseppa Cassaniti, presidente dell’Associazione Famigliari e Vittime della strada -. È nel contesto urbano dove a rischiare è la cosiddetta utenza debole, dai pedoni ai ciclisti. Le amministrazioni devono fare di più, non devono pensare solo alle auto ma alla salvaguardia dei più deboli: le strade devono avere delle zone di sicurezza, come rotatorie che spesso non vengono neppure prese in considerazione». Secondo il Codacons, proprio su viale Famagosta, aspettavano un autovelox dal 2003. «A distanza di oltre 10 anni da quando sono stati previsti sarebbe ormai opportuno prevedere di installare i più moderni tutor al posto degli autovelox, dato che rafforzano ancor di più la sicurezza delle strade».
La Lombardia vanta il triste primato di essere la regione dove hanno perso la vita più bambini negli ultimi anni. Secondo l’osservatorio il Centauro – Asaps solo nel 2012 sono stati registrati 570 episodi significativi nei quali purtroppo hanno perso la vita 50 bambini e 686 hanno riportato lesioni importanti. L’osservatorio si limita a registrare gli incidenti che coinvolgono bambini da 0 a 13 anni. Delle 50 piccole vittime (35 maschi e 15 femmine) ben 33 erano trasportati (66%), 14 erano a piedi (28%) e 3 in bicicletta (6%). Dodici dei 50 bambini che hanno perso la vita erano di nazionalità straniera (24%).
Eppure da palazzo Marino fanno sapere che dal 2002 a oggi la percentuale di riduzione degli incidenti è diminuita del 40%. Il trend è in diminuzione dal 2010 e l’amministrazione sostiene che sia dovuto anche grazie all’introduzione di Area C, che ha dimuito il traffico di quasi il 30%. Dal primo ottobre 2012 a 30 settembre 2013 gli incidenti sono stati in totale 16.800: -10% rispetto all’anno precedente (erano stati 17.200) e -33% per quanto riguarda gli incidenti mortali che quest’anno sono stati 37. Già nel 2012 rispetto al 2011 vi era stata una diminuzione del 15%. Gli incidenti con feriti (anche di lievissima entità) sono attualmente il 45%, erano il 61% nel 2012 e sono stati il 59% nel 2011.
L’assessorato alla Sicurezza di palazzo Marino fa sapere che «entro la fine dell’anno saranno installati sette nuovi Autovelox che si aggiugono a quello di viale Monte Ceneri e sono otto le postazioni mobili per il controllo della velocità. Le nuove sette postazioni fisse nelle quali verranno collocati gli Autovelox erano state individuate con decreto del Prefetto nel 2003: Via Parri, via Palmanova, cavalcavia del Ghisallo, viale Famagosta, via dei Missaglia, via della Chiesa Rossa, via Fermi, tutte strade urbane di scorrimento dove il limite di velocità è di 70 chilometri orari». Ma intanto sull’asfalto si continua a morire.