Pompei crolla ancora, ma non era colpa di Sandro Bondi?

Ieri altri danni al sito archeologico

Quando nel novembre di tre anni fa alcune infiltrazioni d’acqua provocarono il crollo della Domus dei gladiatori a Pompei, al Pd persero la pazienza. E ne avevano anche tutte le ragioni. Possibile lasciare senza la sacrosanta manutenzione uno dei siti archeologici più visitati del mondo? E così circa 200 parlamentari democrat e dell’Italia dei Valori presentarono alla Camera una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Sandro Bondi. Un documento durissimo: «Il crollo della Schola Armaturarum di Pompei – si leggeva – rappresenta anche dal punto di vista simbolico il fallimento della politica in materia di tutela dei beni e delle attività culturali, e più in generale del valore dei saperi, portata avanti dal governo in carica sin dai suoi primi provvedimenti».

Parole sante. Giustificate dalla necessità di difendere le eccellenze del nostro patrimonio culturale. Eppure oggi viene il dubbio che quella mozione fosse finalizzata più a sfiduciare il ministro che tutelare il sito. Ieri la Sovrintendenza Speciale dei beni archeologici di Napoli e Pompei ha segnalato nuovi crolli. Prima è venuta giù la parete di una bottega in Via Stabiana, in seguito è caduto un intonaco nella Casa della Fontana piccola. Neppure dieci giorni fa si erano aperti diversi squarci nelle mura delle Terme. Stavolta però i parlamentari del Partito democratico non hanno presentato nessuna mozione di sfiducia nei confronti del ministro Massimo Bray. Forse le Terme di Pompei sono “simbolicamente” meno indicative della Domus dei gladiatori

In realtà, oggi come allora, il problema sembra legato alla scarsa manutenzione dall’area archeologica. All’epoca Sandro Bondi si era giustificato annunciando un piano straordinario per tutelare gli scavi. E anche oggi il governo sembra essere pronto a correre ai ripari. Come assicura la Sovrintendenza, tra un paio di settimane inizieranno i lavori per la messa in sicurezza del sito. Un’operazione già prevista nell’ambito del Grande Progetto Pompei. «Nel frattempo – si legge in una nota – a seguito delle decisioni prese con il decreto “Valore Cultura”, il ministero dei Beni culturali nominerà nei prossimi giorni la squadra guidata da un direttore generale del Grande Progetto Pompei per realizzare tutti gli interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione necessari per il rilancio del sito archeologico». 

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