C’è chi punta a reintrodurre le preferenze, chi vorrebbe sostituire le liste bloccate con i collegi uninominali del Mattarellum. A sorpresa rispunta persino il salva-Lega, il comma confezionato su misura per permettere al Carroccio di aggirare le soglie di sbarramento. Mentre proseguono i contatti tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi – i due leader potrebbero vedersi nel pomeriggio – la commissione Affari costituzionali inizia a votare gli emendamenti alla legge elettorale.
Ieri sera gli uffici di Montecitorio avevano registrato 318 proposte di modifica. In realtà sono un po’ meno: su richiesta del segretario democrat, a fine giornata i deputati del Partito democratico hanno ritirato quasi tutti gli emendamenti per agevolare le trattative con Forza Italia. Sul tavolo restano solo tre proposte di modifica del Pd: una chiede di alzare la soglia del premio di maggioranza dal 35 al 38 per cento, un’altra istituisce primarie per legge per la scelta dei candidati, seppure non obbligatorie. La terza delega al governo l’individuazione dei collegi elettorali (chiudendo di fatto la finestra elettorale di primavera).
Intanto da questa mattina si inizia a votare sui 250 emendamenti che hanno superato il vaglio dell’ammissibilità. Il gruppo più prolifico è il M5S, che in commissione ha presentato una sessantina di proposte di modifica. Segue la Lega Nord, con 55. In realtà non c’è partito che non provi a cambiare l’Italicum. A leggere le richieste di correzione si trova di tutto. Il Nuovo centrodestra di Alfano punta a sostituire le liste bloccate con il voto di preferenza. Ma propone anche di sospendere le regole sul Senato, in attesa che l’annunciata riforma costituzionale cancelli Palazzo Madama.
Quasi tutti i piccoli chiedono di rivedere le norme sulle soglie di sbarramento. Abbassando dal 5 al 4 per cento l’asticella per entrare in Parlamento e rivedendo dal 12 all’8 per cento il limite minimo per le coalizioni. Richiesta che non piace a Forza Italia, preoccupata dalla possibile alleanza tra i movimenti centristi.
Scelta Civica chiede di istituire per legge le primarie che serviranno a compilare le liste dei candidati. Forza Italia rispolvera il Salva Lega. L’emendamento premia quelle forze in grado di raggiungere il 7 per cento dei voti in non più di sette circoscrizioni elettorali. Di fatto, aggirando la soglia del 5 per cento su base nazionale prevista dall’Italicum.
Tanti chiedono di alzare la soglia per il premio di maggioranza. Scelta Civica e Popolari per l’Italia, in particolare, propongono di passare dal 35 al 40 per cento. È questo il vero nodo, su cui oggi Pd e Forza Italia cercheranno un accordo. Matteo Renzi ci prova, per trovare un’intesa basta fissare la soglia al 37-38 per cento. A scanso di novità, i berlusconiani non sembrano disposti a rivedere gli accordi iniziali.