Giro di vite sulle auto di servizio in godimento ai top manager dell’Anas. A pochi giorni dall’articolo pubblicato da Linkiesta in cui si dava conto, tra gli altri fatti, delle berline con autisti personali a disposizione dei massimi dirigenti della società pubblica che gestisce la rete stradale italiana, arriva la presa di posizione ufficiale da via Monzambano, sede legale di Anas, formalmente non riferita ad alcun caso in particolare ma tesa a stroncare gli usi personali delle auto istituzionali.
Una circolare interna datata 7 aprile e firmata dal presidente Anas Pietro Ciucci viene recapitata ai massimi dirigenti del colosso stradale. Nel testo si legge: «Considerata la necessità di proseguire la politica aziendale di contenimento e razionalizzazione dei costi e l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse interne, si dispone, con decorrenza immediata, la decadenza delle assegnazioni esclusive degli autisti nonché delle auto aziendali, ad esclusione di quelle in uso promiscuo».
La nota, poi pubblicata anche in homepage sul sito internet di Anas, prosegue delimitando in modo perentorio l’utilizzo delle vetture: «L’impiego delle auto e degli autisti è consentito per le sole attività necessarie per l’espletamento del servizio e, comunque, all’interno dell’orario di lavoro ordinario. È comunque escluso l’accompagno dalla propria abitazione all’ufficio e viceversa e si raccomanda l’adozione di ogni opportuna iniziativa volta alla riduzione dei costi».
LA CIRCOLARE INTERNA PUBBLICATA DA WIKISPESA
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