Ammette di essere caduto anche lui nell’equivoco. Fino a pochi giorni fa Carlo Freccero era convinto che Beppe Grillo potesse davvero ottenere un buon risultato elettorale. «Invece c’è stato uno scollamento tra l’agenda mediatica e le intenzioni di voto». Autore televisivo, indiscusso esperto di comunicazione, l’ex dirigente Rai commenta l’esito delle Europee. «Un risultato storico». Nelle ultime settimane i media avevano raccontato agli italiani la possibile rimonta a Cinque Stelle? «Questo – spiega – ha finito per spaventare gli elettori moderati». Ma Freccero è anche certo delle indiscusse qualità comunicative del presidente del Consiglio. «Un boy scout rassicurante, che ha fondato la nuova Democrazia Cristiana». Poi, davanti a una domanda su Berlusconi, quasi si arrabbia. «Guardi che interrompo la telefonata. Lo trova un argomento interessante?».
Allora Freccero, stamattina l’Italia si è scoperta renziana?
Cominciamo con il distinguere due diverse fasi storiche. Sono molto importanti per capire l’equivoco che ha portato a ritenere Beppe Grillo vicino a Renzi. La prima è quella dell’unanimità attorno al presidente del Consiglio. È il periodo che ha preceduto la nuova tangentopoli. Una fase caratterizzata dalle slide, dagli ottanta euro in busta paga. La marcia trionfale di Renzi a Palazzo Chigi.
E la seconda fase?
È quella che ha creato anche in me l’equivoco. I Cinque Stelle hanno riempito le piazze, dettato l’agenda. È la fase in cui Bruno Vespa ha incoronato Beppe Grillo in diretta tv.
Un protagonismo che non ha portato consenso, quindi.
Qui nasce lo scollamento mediatico tra l’agenda e le intenzioni di voto. Quelle erano già state decise durante la prima fase.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Ed è un risultato di carattere storico. Tra la speranza e la rabbia, l’Italia è stata sedotta dalla speranza. Non a caso hanno finito per scegliere Renzi anche tanti elettori di centrodestra.
E Grillo?
Grillo ha perso voti sia a destra che a sinistra. Sì, perché la Lista Tsipras ha rubato al Movimento Cinque Stelle. Persino gli elettori davvero arrabbiati hanno smesso di votare Grillo. Erano troppo incazzati anche per lui.
Molti paragonavano Renzi a Berlusconi. Stando alle cifre raggiunte, il premier ricorda piuttosto la Democrazia Cristiana.
Ma io questo lo dico da tempo. Renzi ha fondato la nuova Dc. È un boy scout rassicurante. Uno che fa le scarpe a tutti e ringrazia tutti perché se le lasciano fare. È inclusivo, il suo partito è divenuto un’assemblea ecclesiale. Ma lo ha visto il discorso di questa mattina? Dal punto di vista comunicativo è stato magnifico.
Insomma, gli italiani hanno sposato il sogno di Renzi?
È chiaro. L’Italia è un paese cattolico, ottimista, che crede nel paradiso. Noi non abbiamo mai fatto una rivoluzione.
Torniamo alla débacle di Grillo.
I media hanno dato l’idea che Grillo potesse davvero vincere. E questo ha intimorito i moderati. Nel 40 per cento raggiunto dal Partito democratico c’è anche la paura. Tutte quelle storie di Hitler e dei processi online hanno danneggiato i Cinque Stelle. Ecco, l’iperbole del linguaggio di Grillo ha funzionato per l’audience televisiva, ma non per il voto.
E in tanti sono caduti in errore, sovrastimando l’ex comico.
Io mi diverto moltissimo, sto analizzando quello che è accaduto. Del resto ogni giorno è una pagina bianca, non si smette mai di imparare. Lo ammetto, anche io mi sono lasciato fregare dall’agenda mediatica. Ma sono come il dr House, adesso indago, voglio capire.
Berlusconi è finito?
Ora interrompo la telefonata.
No, perché?
Questo era tutto scritto, che c’è di interessante?
Grillo ha spaventato i moderati, di Berlusconi non vuole parlare. In assenza di alternative resta solo Renzi? Sarà lui il protagonista indiscusso della politica dei prossimi anni?
Sicuramente per un po’ di tempo sì. Da noi ogni vent’anni c’è una nuova frattura. Il 1994, il 2014. Da questo punto di vista propongo un’ultima riflessione.
Prego.
Questo risultato elettorale apre una crisi profonda per le televisioni e i giornali. Adesso non ci sarà più discussione, ma un unico dolciastro consenso. Guardi, sarà un colpo molto forte per il dibattito politico in Italia.