Caro direttore, per Expo via tutti i graffiti da Milano

Caro direttore, per Expo via tutti i graffiti da Milano

Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.

Disavventure con il bancomat e uno zelante bancario

Sono residente negli Stati Uniti ma sono a Milano per lavoro per alcune settimane. Alle 11 di mattina del 3 giugno ho cercato di ritirare soldi con la mia tessera bancomat americana dal mio conto negli Stati Uniti, alla Banca nazionale del lavoro filiale n. 2 di Milano, come ho fatto ripetutamente in precedenza con la stessa tessera senza problemi in altre banche. La mia tessera viene prontamente ingoiata e le banconote non escono. Entro nella filiale (fortunatamente ero in quelle poche ore del giorno in cui le filiali delle banche italiane sono aperte) e capisco subito dalla reazione dell’impiegata a cui mi sono rivolto che si sapeva bene che quella macchina tendeva a mangiare tessere da tempo. Comunque l’impiegata estrae la mia tessera in pochi secondi. Io esibisco un mazzo di documenti, carte di credito etc, per dimostrare la mia identità e sto per uscire dalla filiale con il mio bancomat. Improvvidamente un altro impiegato insorge sostenendo che era contro le regole della Bnl ridarmi il bancomat che doveva essere spedito alla mia banca di Boston che poi lo avrebbe rispedito a me. Incredulo, protesto. Dopo mezz’ora di rimostranze, l’impiegato con il mio bancomat in mano mi “viene incontro” (parole sue) chiedendomi di far inviare un fax (ma chi usa ancora i fax?) dalla mia banca americana per autorizzarlo a ridarmi il mio bancomat. Erano le 5 del mattino a Boston e la mia banca apre i suoi sportelli “solo” dalle 8,30 alle 17,30 dal lunedì al sabato compreso, e nonostante la mia banca abbia un numero di telefono aperto 24 ore per emergenze (prenda nota la Bnl), l’operazione fax si rivela un po’ complicata. Dopo un’altra mezz’ora di discussioni, esausto ed esterrefatto, abbandono il mio bancomat ai suoi viaggi oltreoceano. Nelle prossime settimane dovrò vivere a Milano senza bancomat con evidenti inconvenienti. Sembra questo il modo con cui Milano debba trattare i suoi visitatori stranieri, anche in previsione dell’Expo?

Alberto Alesina, Corriere della Sera 7 giugno

Renzi non conosce il congiuntivo e il Corriere nemmeno

Sono una neodiciottenne, studentessa in un liceo classico milanese. Sono rimasta molto stupita nel leggere — nell’occhiello del titolo principale sulla prima pagina del Corriere del 2 giugno — la frase, attribuita al premier Renzi a proposito dello sciopero della Rai: «Se l’annunciavano prima prendevo il 42 per cento». Quindi, anche la prima pagina del più diffuso quotidiano in lingua italiana decide di rinunciare alla corretta costruzione del periodo ipotetico dell’irrealtà (se + congiuntivo trapassato + condizionale), a favore della formula «se + indicativo imperfetto + indicativo imperfetto» che, manuali alla mano, è tollerata solo nell’italiano parlato. Ma allora, mi chiedo, il congiuntivo è come molti dicono morto definitivamente? Aggiungo anche che, oltre allo stupore, ho provato anche un senso di delusione nei confronti di quei giornalisti che, forse nel malinteso intento di essere comprensibili ad una più vasta audience, si piegano a una deriva di trasandatezza. Il risultato è che, se davvero finiremo con lo scrivere come parliamo, forse ci capiremo benissimo, ma scopriremo di avere ben poco da dire.

Nicoletta Zinni, Corriere della Sera 8 giugno

Se l’ora di religione dà crediti formativi

Giugno, periodo di scrutini a scuola. Nel triennio delle superiori agli alunni viene assegnato il credito scolastico che si calcola in base alla media dei voti e ai cosiddetti crediti formativi, cioè attività extra curricolari attinenti al percorso seguito (certificazioni linguistiche, corsi di informatica, diplomi sportivi ecc.). Il credito scolastico sarà uno dei punteggi che concorrerà al voto finale dell’esame di Stato. Se un alunno ha un giudizio ottimo in religione o in attività ad essa alternative, questo può essere incluso tra i crediti formativi. Peccato che nella maggior parte delle scuole, soprattutto al Sud, l’insegnamento delle materie alternative non venga quasi mai attivato e quindi gli alunni che non si avvalgono della religione cattolica sono esclusi da questo “privilegio” e penalizzati rispetto ai compagni.

Roberta Miniero, Repubblica 8 giugno

Milano deve eliminare i graffiti in vista dell’Expo

Nel 2015 Milano ospiterà l’Expo, una manifestazione fondamentale per la nostra economia. Sono attesi 22 milioni di visitatori, convinti di ammirare una città ricca di monumenti e di splendide case ottocentesche. Peccato che la maggior parte di queste opere straordinarie sono state marchiate da irresponsabili, con scarabocchi che dovrebbero rappresentare la sofferta manifestazione della loro arte. Proprio un bel souvenir di Milano e del resto, sarebbe sufficiente che gli amministratori ascoltassero i commenti dei turisti stranieri per prendere qualche provvedimento tipo: proibire la vendita delle bombolette ai minorenni, obbligo di compilazione di moduli per la dichiarazione d’uso delle stesse, evidenziando che cosa comporterebbe in sanzioni, una destinazione diversa da quanto dichiarato. Forse è troppo complicato?

Lamberto Gori, Corriere della Sera 9 giugno

Disabili maltrattati nei parcheggi pubblici

Ci tengo a segnalare che non esistendo una normativa ben precisa da parte dello Stato, i Comuni e le amministrazioni comunali gestiscono a loro piacimento i parcheggi pubblici riservati ai diversamente abili. Solo in Italia infatti oltre a non esserci una legge chiara e quindi in ogni città il disabile deve informarsi preventivamente previo rischio di verbali, lo stesso non è tutelato e deve pagare il parcheggio dell’auto anche quando nelle vicinanze non viene offerto un numero sufficiente di posti invalidi.

Edoardo Rabascini, Corriere della Sera 9 giugno

Proprio impossibile, con un’Italia messa così, spendere meno per gli azzurri in Brasile?

Ho letto l’articolo di Rocco Cotroneo (Corriere di ieri) sui costi che la Fgci si appresta a sostenere per i mondiali di calcio. 806.000 euro per il Resort (300 euro a notte per camere singole), 21,5 milioni di euro in caso di vittoria (500.000 euro a ognuno dei 23 giocatori), viaggio con Alitalia in classe Magnifica. Extra in albergo non quantificati. 90 persone di cui: 23 giocatori, 1 commissario, allenatore in seconda, qualche massaggiatore, qualche fisioterapista, un paio di psicologi. Mettiamoli tutti insieme e facciamo che siano 50. Gli altri 40 chi sono? Prendono i premi anche loro? Poi perché camere singole? Una volta era prassi er i giocatori, tutti giovanotti, dormire in camera doppia. La Fgci dice di essere serena perché non sono soldi pubblici. Ma questo cosa vuol dire? Invece di sperperarli avrebbero potuto essere usati sicuramente per innumerevoli altre attività che svolge la Fgci per le quali poi, forse, chiederà contributi allo Stato. E in ogni caso con un Paese in crisi come il nostro, non sarebbe stata poiù opportuna una scelta più consona alla situazione in cui ci troviamo?

Lorenzo Ronchi, Corriere della Sera 9 giugno

Il senatore statunitense che in Italia fa l’autostop

Una bella signora di Asolo, nata in Cecoslovacchia, vide a Casella d’Asolo un signore vestito con bermuda e maglietta che, da solo, ai piedi del Foresto Nuovo faceva autostop per la salita fino al centro di Asolo. La signora si fermò e diede un passaggio all’autostoppista che si rivelò dalla parlata americano e diceva di voler visitare il centro storico. Dopo il breve tragitto, arrivati in centro, il signore ringraziò la gentile signora invitandola a contattarlo se fosse andata negli Usa e consegnandole il proprio biglietto da visita con la scritta, accanto al nome, “senatore degli Stati Uniti d’America”. Con tutta la nostra sbandierata civiltà storica, una bella lezione di civiltà moderna.

Mario Pasetti, Asolo (Tv), Il Giornale, 9 giugno

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