Ieri Mario Draghi ha annunciato la decisione della Bce di ridurre il costo del denaro al minimo storico dello 0,15%; inoltre per la prima volta nella storia, i tassi sui depositi detenuti presso la banca centrale diventano negativi (-0,10%), misura volta ad incoraggiare le banche a impegnare la liquidità senza tenerla ferma a Francoforte.
Tale decisione sarà “un grande bazooka”?
Secondo il Financial Times, la decisione “chiaramente non rappresenta un grande programma di acquisto di asset, come quelli utilizzati dalla Fed e dalla Banca Centrale Giapponese. Nessuna delle misure introdotte giovedì provocherà una trasformazione delle condizioni monetarie. Del resto, la Danimarca ha tagliato i tassi di interesse sui depositi detenuti presso l’istituto centrale sotto lo zero un paio di anni fa, e gli effetti sono stati moderati. Vero, la Bce ha più influenza rispetto alla banca centrale danese. Tuttavia, la sua scelta sui tassi dovrebbe essere vista come una qualsiasi piccola riduzione, non dovremmo esaltarci del fatto che il caso vuole che abbia anche superato la soglia dello zero”.
Financial Times, Gavyn Davies, Draghi has done enough to silence the doubters
Anche Simon Nixon sul Wall Street Journal suggerisce che nonostante “nell’insieme, [le misure annunciate] appaiono sufficientemente significative, […] è improbabile che queste misure modifichino radicalmente le prospettive per l’eurozona. Tuttavia, ciò potrebbe non essere di grande importanza, finché i mercati finanziari crederanno alla dichiarazione di Draghi che la Bce è pronta a fare di più”.
“Ovviamente Draghi spera che le sue dichiarazioni abbiano dato al mercato una iniezione di sicurezza che – assieme all’atteso rafforzamento del sistema bancario, una volta che la Bce avrà terminato la sua valutazione sulle banche dell’Eurozona – daranno una spinta alla ripresa sufficientemente forte per riportare tasso di inflazione vicino, ma inferiore, al target del 2%. Forse avrà ragione, ma se così non fosse, le parole potrebbero non bastare più”.
WSJ, Simon Nixon, Draghi’s measures will need market believers
La reazione dei trader
Secondo Bloomberg i trader sono convinti che le misure adottate stimolaranno i mercati obbligazionari e azionari della zona euro, rafforzando il loro fascino e la moneta necessaria per comprarli.
Draghi spera in un euro più debole per scongiurare la deflazione e aiutare gli esportatori. Ma, secondo Alan Ruskin, global head of Group of 10 foreign exchange di Deutsche Bank AG a New York «Gli elementi che “contano” da un punto di vista valutario, almeno nel breve periodo, non hanno spostato l’ago della bilancia a favore di un euro debole».
«La Bce sarà relativamente rilassata e non concentrata su manovre di breve periodo. Se l’euro non si indebolisce, vedremo ulteriori misure. La più ovvia sarebbe l’inizio di una qualche forma di quantitative easing», ha dichiarato Adrian Owens, money manager della Goldman Sachs Asset Management di Londra a Bloomberg.
Bloomberg, John Detrixhe, Draghi’s Resilient Euro Recalls Greenspan Conundrum