Baghdad sfida l’ISIS e riapre il Museo Nazionale

Baghdad sfida l’ISIS e riapre il Museo Nazionale

Buone notizie dall’Iraq: nonostante il nord del Paese sia nelle mani di una banda di terroristi assassini pericolosi che ha istituito il califfato, qualcosa di positivo ogni tanto succede. A Baghdad, dopo oltre dieci anni, riapre il Museo Nazionale dell’Iraq. Al momento della riapertura, ha scritto la Reuters, il museo era “pieno di visitatori che volevano vedere un passato che appartiene a momenti migliori”.

Cosa si può vedere nel museo? Reperti di una fase del periodo ellenistico (dal 312 al 139 a.C.), tra cui una statua di Eracle con in mano una clava e una pelle di leone, ritrovata (la statua) a Hatra, un sito Unesco che, adesso, è nelle mani dell’Isis. Un altro manufatto di un certo interesse è una statua di Re Sanatruq I, che regnò sempre a Hatra dal 140 al 180 d.C. La simbologia è quella regale, con un’aquila sul capo ad ali aperte.

Alcuni dei manufatti esposti sono stati recuperati dopo lunghe ricerche. In seguito alla guerra del 2003, con la caduta del regime di Saddam Hussein e i disordini nel Paese, il Museo era diventato oggetto di continue razzie. Molte delle sue opere sono scomparse per sempre, finite – con ogni probabilità – nelle mani di qualche collezionista.

E se la riapertura è, nella sua modesta dimensione, una forma di risposta ai disastri che accadono al nord, la nota rimane pessimistica: secondo la dottrina dell’Isis, lavorare in luoghi con questo genere di statue e di oggetti è haram (cioè, “proibito”) e nel nord del Paese si prevedono aggressioni sia agli oggetti che alle persone che se ne occupano.

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