Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Si lesinano i soldi alla nostra memoria
Giorni addietro su Repubblica.it è comparsa un’inchiesta sulle difficoltà che incontra l’Archivio di Stato per assicurarsi un’adeguata sopravvivenza. Il problema si era già posto in passato, nel 2012 se ricordo bene. Leggendo l’inchiesta odierna si apprende che il sovrintendente Agostino Attanasio dichiara che nel 2013 l’Istituto ha ricevuto 650 mila euro, la metà di quanto avuto nel 2012, ma ciò che sorprende è che per assicurare un funzionamento minimo ordinario di euro ne occorrerebbero almeno 850 mila all’anno. Poiché è impensabile che lo Stato lesini i 150 mila euro in più necessari, sono certo che il sovrintendente stia sbandierando una difficoltà inesistente. Mi rifiuto di credere che non si possa risolvere una carenza di questa misura. Volendo si potrebbero anche citare analoghe difficoltà della Biblioteca Nazionale. Bagattelle comunque, di mero carattere culturale. Dunque di nessun interesse nelle remote stanze dove si decide.
Giovanni Moschini, Repubblica, 11 settembre
Se invece di semplificare si crea nuova burocrazia
Il Mepa (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) dovrebbe favorire la libera concorrenza per ottenere prezzi più bassi, invece rischia di produrre il risultato contrario. Per le difficoltà ad iscriversi (ci vogliono mesi), per la burocrazia, ma soprattutto per la mancanza di categorie adeguate. Un esempio: lavoro in una società che si occupa di ricerche e progettazione europea, per il Mepa dovrebbe iscriversi nella categoria “eventi” (organizzatore di spettacoli), dove nessuno ci cercherà, perché facciamo tutt’altro. Fatto anche questo tentativo ci hanno risposto, dopo due mesi, che lo Statuto non è coerente. Ovvietà, visto che facciamo altro. Altre società, per accedervi, sono dovute andare dal notaio, che non lo fa gratis, per cambiare lo Statuto. Di fatto, quindi, il Mepa alzando costi e barriere burocratiche, limita l’accesso delle imprese, soprattutto piccole, e rischia di alzare i prezzi (per meno concorrenza) invece di ridurli. Questa non è né semplificazione, né efficienza e non va nemmeno nella direzione di ridurre la spesa.
Primo Silvestri, Repubblica, 11 settembre
Dunque, sequestrando droga si danneggia il pil….
Sommerso e illegale entrano nel conteggio del Pil: questo significa che quando viene sequestrato un carico di droga si danneggia la credibilità economica del Paese? Fermate il mondo, voglio scendere!
Ferruccio Guida, Corriere della Sera, 11 settembre
Ma il km zero vale a senso unico?
Spiegatemi a che cosa serve predicare da tutte le parti il cibo a chilometro zero quando questa limitazione viene presa in considerazione solamente per quello che riguarda i prodotti in importazione. Mi trovo in questo momento a Dhaka, capitale del Bangladesh. Ordino la cena e mi arriva una bottiglia di acqua dalla forma familiare, l’etichetta è scritta interamente in italiano. Vado a leggere meglio nel piccolo e scopro che non si tratta dell’ennesimo caso di italian sounding, arriva effettivamente da Salò, provincia di Brescia, dalle rive del Garda. Si crocifiggono quindi gli importatori di frutta dall’altro emisfero, di quella frutta che in quanto fuori stagione deve arrivare dall’estate, esempio tipico le ciliege a Natale. Nessuno sa invece che si fanno viaggiare per mezzo mondo container pieni non di prodotti dell’eccellenza gastronomica italiana ma di semplice… acqua. Non siamo i soli, anche i francesi con le loro marche blasonate oltre ogni limite non si sono mai fatti degli scrupoli in tal senso. Eppure tutte le istituzioni sanno benissimo che cosa è stato esportato, basta leggere sulle bollette doganali tipo di merce e destinazione. Forse per far viaggiare questi prodotti non si consuma petrolio? Direi piuttosto che lo si consuma e anche molto ma se non si sa va bene lo stesso.
Andrea Bucci, La Stampa, 11 settembre
L’eterologa sia a pagamento
Solo qualche settimana fa il ministro Lorenzin paventava di coprire il buco della Sanità facendo pagare il ticket secondo il reddito (idea ingiusta che spero sia rientrata), ora invece si offre la fecondazione eterologa gratuita, ma si avverte già che serviranno maggiori risorse! Il S.S.N. deve offrire assistenza e cure per la sterilità, non spermatozoi. Avere un figlio a tutti costi non è un diritto a spese dei contribuenti. Chi desidera l’inseminazione eterologa si rivolga pure a un centro italiano, ma a sue spese, come tante persone pagano di tasca loro i medicinali ,anche per patologie importanti, che il S.S.N. non passa per carenza di fondi.
S.B., La Stampa, 11 settembre
Riforme sprint: sbagliata quella del divorzio
Il Consiglio dei ministri di fine agosto ha, tra l’altro, approvato un decreto legge enfaticamente definito “taglia liti”. Si tratta di un provvedimento che, se approvato mediante la consueta e abusata “fiducia”, consentirà (tranne nei casi in cui vi siano figli minorenni), di divorziare in meno di un anno semplicemente con l’assistenza di un avvocato o di un impiegato comunale, senza passare dal giudizio di un magistrato. Tutto questo naturalmente per accelerare l’iter, cioè considerando il matrimonio meno importante di un contratto di affitto. Conosco diverse persone che, dopo più di tre anni dall’ingiunzione di sfratto con oneri legali assai gravosi, non hanno ancora potuto recuperare né la pigione pregressa né l’immobile di loro proprietà. Complimenti al Governo Renzi.
Giovanni Martinetti, Avvenire, 11 settembre