Nei Paesi mediterranei si va in visita al morto, e si organizza un banchetto (avveniva anche nei poemi omerici). Si regalano fiori, ci si mostra compunti e rispettosi. Nel mondo ebraico gli uomini indossano la kippah, il morto va seppellito dopo 24 ore e da quel momento comincia il periodo di shiva, che dura sette giorni (shiva= sette), durante il quale parenti e amici visitano la famiglia e offrono le loro condoglianze. I fiori non vanno regalati.
Ancora: nel mondo islamico il rituale prevede di lavare il corpo e di coprirlo con un lenzuolo, e poi pregare. I fiori si possono portare, ma solo se i parenti hanno detto che li gradiscono. In quel caso devono essere molto profumati.
Insomma, come si vede il rituale del funerale varia di cultura in cultura, di religione in religione. Ogni gruppo umano ha elaborato, oltre al lutto, un modo diverso per l’estremo saluto.
Questa infografica, realizzata da Passare (un nome azzeccato), azienda di pompe funebri, mostra come funzionano i funerali a seconda delle maggiori religioni. Caso per caso, elemento per elemento. In questo modo si evita di fare errori (che sarebbero, nella situazione, molto poco delicati), e si portano i fiori giusti nei momenti giusti.