A Bolzano i profughi cantano nel coro del festival della città

A Bolzano i profughi cantano nel coro del festival della città

Mentre diversi Paesi europei chiudono le porte ai profughi, una notizia positiva arriva dall’Italia. Un gruppo di richiedenti asilo ospitato nell’ex Hotel Alpi di Bolzano è diventato protagonista della festa inaugurale del Festival di cultura contemporanea Transart. Nella performance realizzata insieme al compositore Eduard Demetz, si è esibito un coro composto per l’occasione dai migranti ospitati nel centro di accoglienza.  

L’idea è nata dalla collaborazione con Museion, il Museo di arte contemporanea di Bolzano, che ogni giorno ospita diversi migranti i quali, grazie all’accesso gratuito a Internet, possono restare in contatto con i loro cari rimasti a migliaia di chilometri di distanza. «La forza dell’arte contemporanea sta anche nella sua immediatezza; esistono forme molto semplici per incontrare e conoscere ciò che è sconosciuto; il canto è una di queste», ha detto Peter Paul Kainrath, direttore artistico del festival Transart.
 «I migranti a Bolzano parlano oltre 30 lingue e dialetti: spesso, questa estrema varietà non permette loro di comunicare né fra di loro né con la comunità che li accoglie. Cantando invece “parlano”, aprono una linea di comunicazione universale. Siamo felici che questo “benvenuto” in forma cantata dia il via all’inaugurazione del Festival Transart». 

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