Parlare con i limoniChe cosa significa “formazione sociale specifica”?

Che cosa significa “formazione sociale specifica”?

Due giorni fa la Commissione Giustizia del Senato è tornata a discutere in merito all’atteso disegno di legge Cirinnà che istituisce le unioni civili per le coppie dello stesso sesso e una disciplina specifica per i conviventi etero e gay. La Commissione ha approvato un emendamento all’articolo 1 che definisce le unioni civili come una “specifica formazione sociale”.

Il termine ha suscitato polemiche e ironie. In molti vi hanno letto un tentativo di affossare la legge o di ammorbidirla. Per altri è la conferma che in Italia non si farà mai una legge decente sul tema.

“Specifica formazione sociale” è una frase che definisce cosa sono le unioni civili, non il loro nuovo nome

È bene sgomberare subito il campo da alcuni equivoci: le unioni civili continueranno a chiamarsi così. Non hanno cambiato nome. “Specifica formazione sociale” è una frase che definisce cosa sono le unioni civili, non il loro nuovo nome, come confermato in un’intervista stamattina dalla stessa Monica Cirinnà, relatrice del testo.

Il termine, che all’apparenza può sembrare un bizantismo, è in realtà un richiamo all’articolo 2 della Costituzione italiana: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».

Nel 2010, la Corte fu chiamata ad esprimersi per la prima volta sulla costituzionalità o meno del divieto per le coppie gay di sposarsi. In quella sentenza i giudici stabilirono che: «per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri».

Anche la famiglia fondata sul matrimonio è una formazione sociale specifica

La Corte dunque stabilì che le coppie omosessuali hanno il diritto fondamentale di ottenere un riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri in quanto formazioni sociali ai sensi dell’articolo 2 della Costituzione. Anche la famiglia fondata sul matrimonio è una formazione sociale specifica.

Nel nome di questo diritto, la Corte ha stabilito che spetta al Parlamento decidere in quali forme debba esprimersi questo riconoscimento giuridico. Nell’attuale legislatura si è deciso di ricorrere allo strumento delle unioni civili, seguendo un modello già applicato in altri Stati europei come la Germania, l’Austria o la Svizzera. Il testo prevede attualmente per le coppie che si uniranno civilmente tutti gli stessi diritti e doveri del matrimonio, con due sole eccezioni: le adozioni e l’accesso alla fecondazione assistita. Fermo restando tuttavia che unioni civili e matrimonio restano due istituti giuridici diversi o, se volete, due diverse formazioni sociali specifiche.

Ed è sui diritti/doveri attribuiti alle unioni civili che si combatterà la vera battaglia nelle prossime settimane, non sulle definizioni.

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