Una vecchina molto fragile, ogni giorno, si reca all’ufficio degli oggetti smarriti, con in mano una fotografia dell’oggetto che non trova più. Il simpatico e anziano impiegato, ogni volta, si fa in quattro per aiutarla. Le fa strada tra le centinaia di porte dell’ufficio, ognuna dedicata a un articolo specifico. C’è quella degli ombrelli, poi dei cappelli, delle piante carnivore, dei pesci rossi. Ma mai, nemmeno una volta, la vecchina ritrova l’oggetto perduto.
È la trama di Lost Property, un film breve (dura qualche minuto) che si può trovare qui. È stato realizzato da Åsa Lucander e un team di disegnatori e sceneggiatori. La storia è molto dolce, e tocca un aspetto importante della vita di ciascuno: le cose smarrite. Dove vanno a finire gli oggetti? Perché li si va a cercare? Che valore hanno?
Come rivelerà il film, alla fine, tutto ciò che si perde non si perde davvero o, forse, ci sono cose più importanti che si guadagnano. E che, sarà banale, non sono oggetti.