Non fatevi fare massaggi in spiaggia: pochi minuti di relax possono nascondere infezioni e problemi alla schiena

Spesso gli improvvisati masseur che operano sui lidi di mezza Italia non hanno alcuna cognizione tecnica e non rispettano i minimi requisiti igienici. Le lozioni usate sulla pelle possono portare a dermatiti e infezioni. Senza dimenticare concorrenza sleale ed evasione fiscale

Weekend d’agosto, lunghe giornate trascorse sulla spiaggia. E per rilassarsi cosa c’è di meglio di un bel massaggio in riva al mare? Gli italiani che accettano di sottoporsi alle cure di improvvisati fisioterapisti balneari sono sempre più numerosi. In cambio di pochi euro si lasciano strofinare i muscoli del collo e della schiena stesi sul lettino. E sempre più spesso, al ritorno dalle vacanze, sono costretti a fare i conti con le conseguenze non sempre positive delle prestazioni ricevute. I rischi di questa pratica – sempre più diffusa sui lidi d’Italia – sono diversi. Economici, ovviamente. Perché i massaggiatori abusivi creano concorrenza ai professionisti accreditati (oltre ad evadere sistematicamente al fisco i proventi della loro attività). Ma soprattutto fisiche. Dietro la promessa di qualche minuto di relax, talvolta si nascondono operatori senza alcuna preparazione tecnica. E così tra i clienti non sono infrequenti danni più o meno gravi alle ossa, ai nervi, ai muscoli. Ma anche problemi alla cute, causati dall’assenza delle più normali procedure igieniche.

Sono particolarmente a rischio i clienti che già soffrono di piccole patologie a nervi, muscoli e ossa. «Secondo gli esperti – si legge – i massaggiatori di spiaggia, non avendo cognizioni tecniche nemmeno di base, con la loro azione possono causare contratture, lussazioni, fratture e anche problemi, più gravi, alla colonna vertebrale»

Pochi giorni fa la Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa (CNA Benessere e Salute) ha lanciato l’allarme. L’organizzazione racconta che ogni giorno riceve «proteste da tutta Italia contro le conseguenze dell’abusivismo che imperversa sulle spiagge». Le principali incognite riguardano proprio la salute di chi accetta i servizi dei massaggiatori. «L’assenza di igiene è il primo, grave rischio per il cliente» si legge sul sito della Cna. I massaggiatori passano da un lettino all’altro, quasi sempre senza lavarsi né tantomeno disinfettarsi le mani. Il risultato? «Possono trasmettere malattie cutanee, dalle dermatiti alle micosi, come se si camminasse senza protezione sui bordi di una piscina o di una doccia non igienizzate». Passino le infezioni della pelle, a volte i danni fisici possono essere anche più gravi. Sono particolarmente a rischio i clienti che già soffrono di piccole patologie a nervi, muscoli e ossa. Proprio quelli che più frequentemente si sottopongono a queste pratiche. «Secondo gli esperti – si legge – i massaggiatori di spiaggia, non avendo cognizioni tecniche nemmeno di base, con la loro azione possono causare contratture, lussazioni, fratture e anche problemi, più gravi, alla colonna vertebrale». Ce n’è abbastanza per farsi passare la voglia di un massaggio sulla sabbia.

L’assenza di igiene è il primo, grave, rischio per il cliente. I massaggiatori passano da un lettino all’altro, quasi sempre senza lavarsi né tantomeno disinfettarsi le mani. Il risultato? «Possono trasmettere malattie cutanee, dalle dermatiti alle micosi»

Dall’Adriatico al Tirreno, basta scendere in spiaggia per trovare all’opera gli improvvisati masseur. Passeggiano tra gli ombrelloni con il sorriso d’ordinanza, cappello di paglia in testa e lozione per massaggi tra le mani. E proprio i prodotti utilizzati creano spesso alcuni problemi. «Alzi la mano chi ha mai visto un massaggiatore di spiaggia dotato di prodotto di qualità, meglio se di origine sanitaria» si chiede la CNA. Il dubbio riguarda le sostanze che ci si lascia spalmare sulla pelle. «Bottiglie e barattoli contenenti olii e pomate – si legge ancora – di solito non hanno etichette, talvolta riportano marche sconosciute, spesso asiatiche, scritte in caratteri incomprensibili. Ma questi prodotti ignoti potrebbero arrecare a propria volta problemi alla pelle, reazioni allergiche, pericolosa foto-sensibilizzazione della cute».

L’organizzazione dell’artigianato e della piccola e media impresa chiede l’intervento del governo. Per quattro anni, dal 2008 al 2012, ogni estate il ministero della Salute ha emesso ordinanze urgenti sul tema, con l’obiettivo di tutelare «l’incolumità pubblica dal rischio derivante dall’esecuzione di massaggi lungo il litorale». Come denuncia la CNA, questa pratica si è ormai interrotta. Adesso l’organizzazione chiede all’Esecutivo un nuovo impegno, per lanciare già nei prossimi giorni «una campagna di informazione e di prevenzione diretta ai turisti, anche nelle principali lingue parlate dagli stranieri, per sensibilizzarli sui rischi che corrono».

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