Cento metri quadri circa. Un’intera ala della scuola “Alessandro Amarelli” di Rossano, nel cosentino, è rimasta sigillata, abbandonata e inutilizzata per 13 anni. Perfettamente arredata, con i libri sistemati sugli scaffali. E i termosifoni accesi. L’impianto di riscaldamento è collegato alla caldaia centrale dell’istituto comprensivo, che ospita ancora asilo, elementari e medie. Per cui ogni volta che dall’altra parte si fanno partire i caloriferi, anche la struttura abbandonata viene riscaldata. Succede ormai dal 2003, cioè da quando l’ex distretto scolastico è stato soppresso – come in tutta Italia – dalla legge finanziaria che ha stabilito il trasferimento del personale dei vecchi distretti. Ma una volta fatti gli scatoloni, dell’ala della scuola non si è occupato nessuno. I registri coperti dalla polvere e i vecchi computer sono ancora sulle scrivanie. Così come i timbri e le penne. E pure i quadri sono perfettamente appesi ai muri.
Un’intera ala della scuola “Alessandro Amarelli” di Rossano, nel cosentino, è rimasta sigillata, abbandonata e inutilizzata per 13 anni. Perfettamente arredata, con i libri sistemati sugli scaffali. E i termosifoni accesi
La scoperta si deve all’assessore alla Pubblica istruzione del comune di Rossano Angela Stella, insediatasi la scorsa estate con la nuova giunta di centrosinistra. «Ma non è una scoperta», dice. Perché in effetti la struttura era sotto gli occhi di tutti. «Né il dirigente scolastico, né le precedenti amministrazioni comunali, né il provveditorato agli studi sono mai intervenuti», racconta l’assessore. «Lo spazio è di proprietà comunale, ma non c’è mai stato nessuno che ha ripristinato i luoghi dopo l’abolizione dei distretti».
Sedie, televisori, libri, computer, condizionatori non sono mai stati riutilizzati e reimpiegati in altri uffici. Lasciati a poltrire per 13 anni, al caldo dei termosifoni accesi, senza che nessuno si sia mai preoccupato di spegnerli, con uno spreco enorme di risorse pubbliche. Mentre in tante scuole d’Italia si protesta per il malfunzionamento dei termosifoni, qui i termosifoni funzionavano, ricoperti da uno strato di polvere, ma senza riscaldare nessuno.
«Abbiamo verbalizzato tutto quello che abbiamo trovato», spiega l’assessore. «E ora solleciteremo l’ufficio scolastico provinciale a sgomberare i locali, trovando una giusta destinazione per libri e arredi. In modo da riqualificare poi lo spazio e restituirlo alla scuola». Ma, si chiede Stella, «chissà in giro per l’Italia quanti altri distretti scolastici abbandonati esistono, con libri e archivi di cui nessuno sa che fine abbiano fatto!». Il ministero dell’Istruzione è avvertito.