Le trappole degli investimenti: occhio alle commissioni di performance

Un report di MoneyFarm mostra quanto possano pesare le commissioni di performance nel caso di investimenti che alternano periodi con rendimenti negativi e positivi. Un costo di cui spesso i clienti non sono pienamente consapevoli

THOMAS SAMSON / AFP

Molti investitori non sono pienamente consapevoli dei costi a cui vanno incontro quando scelgono i fondi comuni. Ciò è anche dovuto al fatto che spesso le spese sono nascoste ad arte in strutture di remunerazione opache. Tra le voci di costo, le commissioni di performance sono quelle a cui prestare più attenzione. Sono le commissioni prelevate dalle società di gestione in base ai risultati conseguiti dal fondo, quindi all’overperformance ottenuta rispetto al benchmark di riferimento. Uno studio di MoneyFarm ha mostrato le trappole di questo sistema. Uno dei problemi è che, se si alternano periodi con rendimenti positivi e negativi, si pagano comunque le commissioni relativamente ai periodi positivi. Questo è ancora più evidente nel caso di fondi domiciliati all’estero, che applicano commissioni di performance trimestrali. Lo studio parte da un esempio di due investitori, entrambi alle prese con un investimento di 100mila euro e un orizzonte temporale di due anni.

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