Italia bradipo digitale. Passano i governi, si moltiplicano gli annunci, si presentano i piani, ma nonostante tutti gli sforzi continuiamo ad arrancare nella classifica dell’internet veloce. A metterlo nero su bianco è l’Europe’s Digital Progress Report 2017, redatto dalla Commissione Europea, che misura l’indice di economia e società digitale (Desi) e che ci posiziona al 25esimo posto su 28.
Un risultato certamente non onorevole, questo, che dipendente anche da una connettività insufficiente. Se Olanda, Lussemburgo, Belgio, Danimarca, Svezia, Regno Unito, Germania possono offrire ai loro cittadini una rete veloce, diffusa e conveniente, l’Italia è davanti solamente a Polonia, Bulgaria, Grecia e Croazia. Un disastro, questo, figlio soprattutto di una rete relativamente economica (siamo noni in Europa come convenienza della connessione), ma due volte più lenta rispetto a quella dei Paesi del nord Europa e molto meno diffusa – soprattutto nelle aree rurali.
È un problema di rete fissa, insomma. Nonostante il piano banda larga del governo e l’attenzione riposta alle cosiddette aree a fallimento di mercato – quelle in cui gli operatori non sono intenzionati a entrare – il gap con analoghe aree in Europa è ancora molto elevato, soprattutto per i servizi di nuova generazione – la cosiddetta internet superveloce – dove solo Grecia, Finlandia e Croazia sono peggio di noi.
Le cose non vanno meglio se si parla di velocità, peraltro. Stando all’ultimo rapporto trimestrale sulla connettività globale della società americana Akamai, nonostante la velocità media di connessione sia cresciuta da 8,2 a 8,7 megabit per secondo (Mbps), tutti gli altri viaggiano più forte di noi. In Italia, del resto solo il 78% delle connessioni sono sopra i 4 Mbps, mentre le connessioni superiori ai 10 Mbps raggiungono appena il 23%, e solo il 10% supera i 15 Mbps, contro una media del 30% dei Paesi europei, mediorientali e africani coinvolti nello studio. Per dire: la velocità di connessione media della Norvegia, lo Stato europeo più digitale di tutti, è pari a 23,6 Mbps. Vuol dire che per fare qualunque cosa su internet il norvegese medio impiega un terzo del tempo necessario a un italiano. il calcolo del tempo perso – se avete tempo e voglia – lo lasciamo a voi.
Per fare qualunque cosa su internet il norvegese medio impiega un terzo del tempo necessario a un italiano. il calcolo del tempo perso – se avete tempo e voglia – lo lasciamo a voi
Diffusione a macchia di leopardo e velocità non esattamente fantascientifiche rendono la scelta dell’operatore internet di fondamentale importanza. Comparatori delle offerte adsl come ad esempio Facile.it possono essere di grande aiuto per avere un quadro il più possibile veritiero rispetto alle risposte di mercato. Permettono infatti di individuare la tariffa più conveniente in funzione della velocità, del prezzo, della presenza di chiamate telefoniche incluse o meno, finanche del metodo di pagamento e della presenza di offerte-combo che includano anche la televisione via satellite o un abbonamento mobile.
Non è solo il prezzo a dover essere preso in considerazione in fase di scelta dell’abbonamento internet per la propria abitazione. Basta una copertura o una cablatura migliore a fare un’enorme differenza, infatti, laddove il consumatore, molto spesso, si fa irretire semplicemente da un prezzo all’apparenza più conveniente, o da offerte che aggiungono a una connessione scadente servizi e benefit che poco hanno a che spartire con la necessità di avere internet a una velocità accettabile.
Per ora può bastare, in attesa che la lumaca diventi lepre. Basta che non ci metta troppo.