Come tutti sanno, il cadavere di Benito Mussolini (morto fucilato dai partigiani a Tremezzina, in provincia di Como) venne trasportato, insieme ai corpi dell’amante Claretta Petacci e di altri 18 maggiorenti del partito, a piazzale Loreto a Milano. I corpi furono scaricati davanti a un benzinaio, lasciati a terra (una forma di vendetta per i 15 partigiani uccisi il 10 agosto 1944 dalla milizia fascista, agli ordini dei tedeschi) ed esposti all’odio popolare. Nel giro di pochi minuti accorsero in tantissimi: c’era chi prendeva a calci, chi a sputi, chi – per vendicare la morte dei cinque figli – sparò al corpo di Mussolini cinque colpi di pistola. A un certo punto arrivarono i pompieri che presero in mano la situazione: lavarono con getti d’acqua i corpi e ne appesero cinque alla pensilina del distributore di benzina (le ragioni del gesto non sono mai state chiarite).
E così la folla e i fotografi accorsi poterono vedere, come segno della fine del regime, le cinque salme. Non solo Benito Mussolini e Claretta Petacci. Insieme a loro c’erano anche Nicola Bombacci, che era passato al fascismo dopo anni a sinistra – fu, per capirsi, tra i fondatori del partito comunista italiano; Alessandro Pavolini, fascista fin da subito (partecipò alla Marcia su Roma), poi ministro della cultura popolare, poi segretario del partito fascista repubblicano (ma ha fatto anche cose buone: istituì il Maggio Musicale Fiorentino) e intimo amico di Mussolini; c’era Achille Starace, militare, fascista della prima ora, che divenne segretario del Partito nazionale fascista e morì fucilato proprio davanti ai corpi appesi.
La domanda, insomma, è: che fine ha fatto il distributore di carburante? Dove si troverebbe, oggi? In seguito ad alcuni lavori, la piazza è stata ristrutturata e non è rimasta traccia del luogo in cui il fondatore del fascismo finì appeso a testa in giù. Il benzinaio è sparito, lo spazio è stato modificato e nessuno ha pensato/voluto lasciare una targa o un segno. Anche perché tutto è cambiato e forse nessuno vuole ricordare. Come dimostra questa fotografia, il benzinaio non sorgeva in piazzale Loreto, ma al limite di corso Buenos Aires.
Adesso, in quel luogo, sorge un McDonald’s. Hanno costruito un palazzo (meglio: due) – come si vede da questa immagine:
L’edificio di fronte al distributore di benzina è questo:
Lo si vede guardando sullo sfondo di questa immagine di quel giorno:
In ogni caso, è difficile chi si ferma oggi per mangiare un hamburger e bersi una Coca-Cola ripensi a quei tempi. Con ogni probabilità, ignora perfino di trovarsi in un luogo che fu, un giorno di tanti anni fa, così tragico e importante.