Airbnb, il sogno di Brian Chesky: «Disegno il futuro in cui voglio vivere»

Il fondatore del famoso sito in cui poter affittare un posto dove dormire vede il futuro del lavoro in una sola cosa: la fiducia negli altri

Mike Windle / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP

Una cosa Brian Chesky non si sarebbe mai aspettato dalla vita: diventare l’enfant prodige della Silicon Valley ed essere considerato il padre di un nuovo modello economico: la sharing economy, l’economia della condivisione. È lui il co-fondatore, insieme al suo compagno di università Joe Gebbia, di Airbnb, il sito che permette a chiunque di affittare un posto letto, una stanza o un’intera abitazione; amatissimo dai viaggiatori per i prezzi convenienti, e dagli affittuari per la facilità con cui si può fare qualche soldo extra e, allo stesso tempo, nemesi degli albergatori che dal nulla si sono visti rivoluzionare il mercato dell’ospitalità sotto il naso.

Eppure, all’inizio questo designer arrivato a San Francisco dal Rhode Island, senza nessuna competenza tecnologica, non era altro che un outsider nella valle dell’innovazione.

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