Da oggi oltre 1,6 milioni di studenti italiani potranno chiedere un prestito fino a 5mila euro all’anno (3mila se si studia in sede). Durerà cinque anni e servirà per pagare i propri studi. Si chiama “per Merito”, ed è il finanziamento di Intesa Sanpaolo. Per richiederlo basterà andare suk sito Non servono garanzie personali o familiari, ma una sola condizione: essere in regola con gli studi. Lo studente dovrà sostenere almeno 20 crediti formativi a semestre. Tradotto: l’80% degli esami previsti nel piano ogni sei mesi. Il problema del prestito d’onore è anche capire quando restituirli, specie se dopo la laurea si fatica a trovare lavoro. La restituzione partirà da due anni dopo la laurea. Un periodo ponte in cui lo studente potrà trovare lavoro. E dopo 24 mesi potrà restitutire la somma nell’arco di 15 anni con una rata mensile bassa e un tasso fisso concordato durante la sottoscrizione del prestito.
«Questa è la prima iniziativa che fa capo al fondo d’impatto creato nell’ambito del nostro Piano di Impresa», ha spiegato Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo. «Con uno stanziamento di 250 milioni di euro, mettiamo 1,25 miliardi di nuove risorse a disposizione di realtà con una minore capacità di accesso al credito come giovani famiglie, ricercatori, nuova imprenditoria, studenti. Siamo convinti che in Italia si debba investire di più nell’educazione e colmare un ritardo che ci separa da altri grandi economie europee. Questo è il contributo di Intesa Sanpaolo affinché l’istruzione torni ad essere un fattore chiave per la crescita economica e sociale del nostro Paese». Si tratta del primo progetto finanziato con il Fund for Impact, il fondo creato da Intesa Sanpaolo per le categorie con difficoltà di accesso al credito.
Anche gli studenti di enti di alta formazione post diploma come l’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) o un master potranno accedere a “Per Merito”. E dal secondo trimestre 2019 sarà estesa la possibilità anche a chi frequenta gli ITS – Istituti Tecnici Superiori e altri enti formatori post diploma secondario, così come agli studenti che sono interessati a partecipare o estendere il periodo all’estero dell’Erasmus.
L’iniziativa di Intesa San Paolo è una risposta che viene dal privato a un problema pubblico: l’Italia è il Paese con la terza disoccupazione giovanile più alta d’Europa e il primo con la minor percentuale di laureati nell’Unione europea. Secondo una rilevazione dell’Istat certifica del 2017 , chi ha una laurea ha più possibilità di avere un lavoro rispetto a un diplomato (72% vs 63%) e un reddito medio più alto (un adulto laureato guadagna il 55% più di uno senza titolo, il 39% più di un diplomato delle medie e il 25% più di un diplomato delle superiori).