È proprio vero: nel Belpaese il caffè è una religione. Gli italiani bevono in media 2,2 caffè a testa al giorno posizionandosi al sesto posto nella classifica dei consumi in valore assoluto con 300mila tonnellate annue.
Sul podio di questo rito laico quotidiano si posiziona, ovviamente, il caffè espresso, la principale tipologia di caffè scelta dagli italiani. E così la spesa annua in caffè espresso sfiora i 260 euro annui pro-capite. Secondo Coffee Monitor di Nomisma, infatti, l’espresso copre quasi tutto il mercato: viene scelto dal 93% dei consumatori di caffè, mentre è residuale la percentuale di chi predilige altre tipologie di caffè.
La mattina è, di norma, il momento preferito di consumo: il 77% di chi beve caffè espresso lo fa tutti i giorni appena sveglio. Ma le abitudini di consumo sono molto cambiate negli anni. Un tempo le cucine italiane erano animate ogni mattino dal borbottio della moka. Oggi, il 92% di chi beve caffè espresso lo fa tra le mura domestiche, prediligendo il caffè in polvere (53%) e in cialde o capsule (37%). Insomma, se è vero che gli italiani restano amanti del caffè al bar (luogo di consumo scelto dal 72% del target di riferimento), sono ormai in grandissima crescita gli utenti che vogliono portarsi in casa il piacere dell’espresso. Sempre più orientati a gusti raffinati, gli italiani cominciano a passare alle macchine automatiche. Che sono molto costose certo, ma che permettono di inserire il caffè in chicchi, di avere quindi il caffè macinato all’istante, di scegliere il tipo di caffè e di regolare il macinino. Per queste macchine sono indicati caffè di alta qualità, prodotto da torrefazioni ad hoc che si diffondono sempre di più sul nostro territorio. In pochissimi sanno che i torrefattori italiani sono al 2° posto al mondo per volumi di caffè in grani torrefatto ed esportato in gran parte nei paesi del nord d’Europa. E che quando la materia prima arriva da queste torrefazioni una eccellente tazzina di caffè fatto in casa è assicurata. Ecco perché di recente la De Longhi ha lanciato una guida dedicata a “L’eccellenza delle torrefazioni italiane”. Proponiamo di seguito una lista delle cinque torrefazioni italiane più interessanti per cominciare a conoscere un mondo in rapida crescita.
Agust – Brescia
La torrefazione Agust nasce a Brescia nel 1956 come piccolo laboratorio artigianale per volontà di Augusto Corsini. Nel 1981, il figlio Marco, attuale titolare, inizia ad affiancare il padre e, dal 2010, è a sua volta supportato dal figlio Giovanni. La missione di Agust, interprete di una filosofia green, è quella di diffondere la cultura del buon caffè basandosi su alcuni valori guida come l’equità, la correttezza e la sostenibilità ambientale. Tra le certificazioni ottenute: Fairtrade, Impatto Zero e Biologico Ue.
Diverse le miscele proposte, in grado di soddisfare i molteplici gusti degli estimatori del caffè. Cremoso, Elegante, Gentile, Equo, Deca: ogni caffè ha un animo diverso, un aroma tutto da scoprire. In particolare, il caffè Gentile è una miscela in grani 100% arabica, provenienti dal Brasile, El Salvador, Costarica e Guatemala. Dunque varietà morbide, quasi neutre unite a caffè d’altura, pregiati e profumati. Si accompagna bene alla crème brûlé o a mini krapfen alla crema pasticcera.
Torrefazione Lady Caffè – San Secondo Parmense
Torrefazione Lady Cafè è un laboratorio artigiano in cui si tosta il caffè con il metodo a fiamma diretta, metodo che esalta gli aromi e le caratteristiche essenziali. Il metodo a torcia consente al frutto crudo di ricevere una tostatura diretta dalla fiamma, veloce e a bassa temperatura, esaltandone gli aromi e le caratteristiche essenziali.
I chicchi di qualità arabica, lavati e monorigine, provengono dalle terre alte di Guatemala, Messico, Brasile, India, Venezuela, Costa Rica, Panama, Haiti.
Massimo Bonini e Nicoletta Montini sono due giovani competenti e appassionati. Da poco hanno trasferito la sede della Torrefazione in una antica cascina nella campagna di San Secondo, in provincia di Parma, dove si trova una sala degustazione e punto vendita ed è possibile degustare caffè con metodi di estrazione differenti.
Oltre al caffè, la torrefazione produce creme spalmabili, nocciole e cioccolatini ovviamente al gusto di caffè; produce inoltre oggetti per la tavola e regalo realizzati con i sacchi di iuta, ed ultima novità, l’introduzione della linea VerdeCaffè, una selezione di tisane drenanti al caffè verde e prodotti per il corpo.
Di Bernardo Caffè – Melfi
Ricercatore e divulgatore per indole e per passione, Francesco Di Bernardo mette puntigliosa cura nel trattare i sacchi di caffè crudo immagazzinandoli in un luogo protetto da sbalzi di calore e umidità, tosta separatamente ogni singola provenienza, ognuna con il profilo di tostatura più adatto, e poi miscela i caffè affinati, bilanciando con maestria le note di gusto.
La miscela più richiesta è composta di Arabica e Robusta, l’una al sessanta e l’altra al quaranta per cento. Contiene monorigini di pregio come gli Arabica Etiopia Sidamo e Costa Rica, sottoposti a fermentazione prima dell’essiccazione, un passaggio di lavorazione che rende il caffè in tazza ricco di profumo e persistenza. La buona percentuale di Robusta provvede ad aggiungere corpo e sentori di cacao.
Di Bernardo Caffè, in provincia di Potenza, propone la miscela 24 Carati, tostatura medio scura, molto uniforme, chicchi ben affinati, buon equilibrio, retrogusto molto persistente. Tra gli abbinamenti: tortelli dolci ripieni di amaretti e marmellata o una charlotte di noci.
Torrefazione Caroma – Fiè allo Scillar
Degustazioni, corsi di formazione per baristi e lunghe chiacchierate sui metodi produttivi del caffè. Sono le proposte della Torrefazione Caroma, ai piedi dello Schilar, in Trentino Alto Adige, che oltre a tostare i chicchi, apre le porte del suo laboratorio al pubblico. Valentin Hofer è il primo maestro torrefattore italiano che può fregiarsi dei titoli di “Esperto del caffè” (Qualified Coffee Expert) e “Sommelier del caffè” (Chief Coffee Sommelier): si tratta di qualifiche specialistiche riconosciute dalla Camera di Commercio Europea a Bruxelles.
L’azienda trasforma solo chicchi coltivati in altopiano di qualità esclusiva, che soddisfano le particolari esigenze della torrefazione e dei clienti. Particolare valore è dato alla tracciabilità del caffè crudo, e si lavorano soltanto chicchi da fincas selezionate e controllate.
Una curiosità ulteriore per giustificare una visita è il Caroma Coffeeseum: gli amanti del caffè sono invitati ad esplorare i suoi 800 metri quadri di spazio espositivo per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sul tema.
Torrefazione Caffè Rinaldi – Ciampino
I caffè di Fabrizio Rinaldi sono tracciati e di qualità. In questa azienda, che si trova poco fuori dal raccordo anulare di Roma, non si tratta tanto di scegliere la migliore tra le origini disponibili, quanto di compiere un giro del mondo della degustazione, assaggiando tutte le varietà, una ad una, quasi come in una lezione didattica sul caffè. Oltre le singole origini la torrefazione offre due miscele, esclusive e frutto di un lavoro di continua ricerca e rinnovamento.
Sorprendono le alte note aromatiche ed il gusto pieno di Miscela Unica. Risultato di un’accurata selezione di assaggi, in Unica 100% Arabica i caffè di Brasile e India regnano sovrani, insieme ad un quartetto di grani eccezionali provenienti dal El Salvador, Guatemala, Etiopia e Tanzania. Da bere senza zucchero, per cogliere al meglio le sue qualità.
Per Miscela Classica, Fabrizio ha composto un’accurata selezione dei migliori caffè monorigine. Risulta un caffè le cui note dolci e aromatiche di Arabica provenienti dal Centro e Sud America e dall’ Etiopia si mescolano con origini di Robusta d’India e d’Africa di gran qualità.