«Stiamo esaminando»
Facebook indaga sull’app di Casaleggio che dava accesso ai dati personali di ignari cittadini

Prima l’inchiesta del Garante della privacy, ora anche la piattaforma di Zuckerberg ha aperto una procedura interna per capire se ci sono stati abusi. Una dritta per Menlo Park: l’attività di raccolta dati era della srl milanese, non del partito (anche se sappiamo tutti che sono la stessa cosa)

ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP

Facebook ci ha detto che «sta esaminando l’app» della Casaleggio Associati su cui Linkiesta ha scritto nei giorni scorsi. Nicola Biondo, intervistando l’ex dipendente della Casaleggio Marco Canestrari, ha svelato l’esistenza dell’app Attivista 5 stelle che nel 2013 consentiva alla Casaleggio Associati di accedere ai dati personali non solo dei militanti del partito di Beppe Grillo che avevano deciso di usarla, ma anche a quelli dei loro ignari amici.

Dopo gli articoli de Linkiesta, sono arrivati gli esposti, le interrogazioni parlamentari, le richieste di chiarimento, una copertura stampa internazionale e anche l’apertura di un’indagine del Garante della Privacy e, adesso, anche quella interna di Facebook: «L’applicazione Attivista 5 Stelle non è più attiva sulla nostra piattaforma e non lo è da oltre un anno», fa sapere Facebook, aggiungendo che «attualmente sta esaminando l’app come parte della nostra App Developer Investigation».

Il caso ricorda da vicino quello dell’uso dei dati di Cambridge Analytica nelle campagne politiche per la Brexit e pro Trump, anche se al momento non ci sono prove di un abuso politico dei dati su cui comunque la Casaleggio aveva accesso e che adesso dice di aver cancellato insieme con la app (Facebook conferma, l’app è stata rimossa nel 2018 dall’utente, non da Facebook).

Vedremo se le indagini del Garante e l’Investigation di Facebook riusciranno a chiarire una vicenda che come tutte quelle della Casaleggio Associati non brilla per trasparenza, nonostante per anni la srl milanese abbia gestito un partito politico prima direttamente e poi indirettamente (ma sempre attraverso una creatura giuridica presieduta dal titolare della srl).

È altrettanto evidente che il caso di Casaleggio Associati è più estremo di quello di Cambridge Analytica che, in fondo, era soltanto una società di web marketing con solidi agganci nell’establishment super conservatore di qua e di là dell’Atlantico

Facebook lascia intendere che al momento non ci sono evidenze che suggeriscono che questi dati siano stati trattati come ha fatto il ricercatore universitario che prima ha chiesto a Facebook i dati ai fini di studio e poi li ha venduti a Cambridge Analytica che, infine, li ha usati per le campagne elettorali pro Brexit, pro Trump e altre.

Nel caso Cambridge Analytica, a voler credere alle versioni più benevole, Facebook è stata vittima di un raggiro, ma è altrettanto evidente che il caso di Casaleggio Associati è più estremo di quello di Cambridge Analytica che, in fondo, era soltanto una società di web marketing con solidi agganci nell’establishment super conservatore di qua e di là dell’Atlantico. Casaleggio Associati, invece, è una società di web marketing che ha disintermediato il processo politico e comunicativo al punto di farsi direttamente partito, piattaforma di governo, di controllo dei parlamentari e di selezione dei candidati.

Si intuisce che Facebook consideri l’app in questione come una diretta emanazione di un partito, i Cinque stelle, ma l’investigation in corso, se approfondita, mostrerà che i Cinque stelle come soggetto giuridico non c’entrano niente, non c’entrano mai niente, perché nel corso degli anni tutte le attività non strettamente parlamentari di quel partito sono ideate, finanziate e gestite dalla società web marketing Casaleggio Associati, dall’Associazione Rousseau e dall’Associazione Gianroberto Casaleggio che, come si può intuire anche senza un’investigation approfondita, rispondono a un’unica persona, Davide Casaleggio, il quale non ha alcun incarico politico formale nel Movimento 5 stelle. Anzi, come disse in modo indimenticabile Danilo Toninelli, Casaleggio è soltanto «colui che dà una mano gratuitamente a gestire la piattaforma Rousseau».

Linkiesta non sa come siano stati usati i dati personali degli utenti Facebook ignari che qualche loro amico, utilizzando l’app di Casaleggio, aveva fatto da esca per la srl milanese. Non siamo colpevolisti, ma leggendo l’informativa pubblicata dalla stessa Casaleggio, è provato che poteva accedere a quei dati per profilare gli elettori. Aspettiamo l’inchiesta del Garante e l’investigation di Facebook, ma ribadiamo la domanda alla Casaleggio: quanti cittadini sono stati profilati a loro insaputa, e perché, per fare cosa?

X