Colpo di scena. In Iowa, ai caucus dei democratici, ha vinto Donald Trump. Già, perché a pochi minuti dalla mezzanotte (ora locale, le 7:00 in italia), del Partito Democratico americano non c’è traccia.
I primi numeri sarebbero dovuti arrivare verso le 22 locali (le cinque in Italia). Invece sono ore che è tutto fermo, a causa di un “controllo di qualità”. Cosa voglia dire, di preciso, non è dato sapere. Ma certo si tratta di un epic fail non da poco che, senza dubbio, inficerà il resto della campagna elettorale.
Lo farà sia dando un ottimo argomento ai Repubblicani che vogliono dipingere i Democratici come dei babbei buoni a niente (beh…), sia gettando un’ombra sul risultato di stasera, qualunque sia.
Così, visto che nessuno dice niente, tutti dicono tutto. In particolare Pete Buttigieg che prima che arrivassero i numeri veri (che per altro non accennano ad arrivare) è uscito a annunciare di aver vinto. Gli auguriamo sia vero, ma a questo punto importa poco. Il discorso della vittoria lo ha fatto, con tutto quello che comporta, in termini di ricadute positive.
Anche Bernie Sanders, che pure non ha avuto l’ardire di Buttigieg, è parso soddisfatto dei dati in suo possesso e (bisogna dargliene atto) non ha avuto, a differenza dei suoi sostenitori sui social, nessun tono complottardo, anzi, è parso piuttosto conciliante.
E, per paradosso, anche Joe Biden, il grande sconfitto di questa sera, ha di che festeggiare benché sembra (sembra) sia arrivato quarto: una disfatta completa, in teoria. Ma la notizia, buon per lui, è un’altra. E oggi nessuno ne parlerà.
La notizia, oggi, è la sconfitta dei democratici, tutti, riusciti a bucare l’appuntamento elettorale più importante degli ultimi (e forse anche dei prossimi) quattro anni.
Trump ne gioirà senza dubbio.