ResistereNon torneremo ai vecchi nazionalismi perché la pandemia è un’esperienza globale

Ogni scoperta della medicina agisce a livello internazionale, le stesse terapie, o strategie di difesa dal virus, vengono osservate a livello mondiale. Certo, ci sono tanti sovranisti che prevedono (e sperano) il contrario. Ma anche loro, come è evidente, pur appartenendo a diversi Paesi, sono tutti uguali

HERIKA MARTINEZ / AFP
HERIKA MARTINEZ / AFP

È diventato di moda ipotizzare che, in risposta all’epidemia, il mondo ripiegherà verso vari nazionalismi e che i muri dei confini non si restringeranno mai più fino ad assumere le modeste proporzioni pre-crisi. Ma io non ne sono sicuro. Proprio ora leggo che alcuni scienziati in Brasile hanno fatto una scoperta potenzialmente significativa – una scoperta sconfortante, come spesso accade – su un farmaco che, si pensa, potrebbe essere promettente dal punto di vista medico. Certamente questo è un segno che ogni progresso della medicina, quando avviene, è una conquista internazionale, non nazionale.

In ogni caso, faccio riferimento alla mia stessa esperienza. È stato un amico in Italia che mi ha preparato alle sirene preoccupanti delle ambulanze ancora quando qui, nella mia Brooklyn, le ambulanze non avevano nemmeno cominciato a strillare. E proprio adesso, un mio amico a Parigi mi racconta che gli è permesso di lasciare la casa solo per un’ora per poter fare la sua corsetta, cosa che mi stupisce se penso al ben più vago ammasso di restrizioni che incidono sulla mia stessa esistenza. Non è forse così che tutti hanno cominciato a vivere questo evento – cioè a livello internazionale?

Ogni popolazione del mondo guarda alle altre sperando di ricavarne qualche dritta. I sudcoreani, per esempio: come hanno fatto a gestire così bene la situazione? Tutti i Paesi osservano con ammirazione la Corea del Sud. Riguardo a questo, allora, la pandemia non è forse una esperienza globale, condivisa da tutti? Certo, mi rendo ben conto che i nazionalisti, in un Paese dopo l’altro, sono arrivati alla conclusione opposta. Curioso però come anche i nazionalisti siano tutti uguali!

(Articolo pubblicato in inglese su Tablet)

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