Il discorso del Presidente del Parlamento europeo in occasione del 75° anniversario della liberazione dell’Italia dal fascismo nazista, al Parlamento europeo a Bruxelles.
Oggi è l’anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Il 25 Aprile del 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione in tutti i territori occupati dai nazifascisti. «Arrendersi o Perire!» fu la parola d’ordine intimata dai comandi partigiani.
Quel giorno segna la caduta del fascismo e la cacciata dei nazisti dall’Italia. La storia della Repubblica inizia lì, Il Referendum sancì la fine della monarchia e subito dopo nasce la nostra Costituzione, fondata sui valori della libertà e dell’antifascismo.
Non dobbiamo mai dimenticare quegli uomini e quelle donne che fecero la scelta di combattere e di ribellarsi alla guerra anche semplicemente disobbedendo alla dittatura. In tanti hanno fatto la loro parte. Molti di loro sono caduti gridando «Viva la libertà». Non dimentichiamo il loro sacrificio. Grazie a loro oggi siamo liberi.
La Resistenza italiana è stato un fatto di popolo, che ha visto protagonisti giovani e anziani. Voglio pensare che è grazie a loro, così come grazie ai Maquis francesi, o alla Rosa Bianca in Germania, che la Resistenza è diventata europea. In loro nome l’Europa ha trovato la forza di unirsi per diventare il luogo della pace e della solidarietà tra i popoli. Ancora oggi è questa la forza dell’Europa. Mai come ora dobbiamo riaffermare i valori dell’antifascismo.
Anche in un momento come quello che stiamo vivendo.
Perché nell’antifascismo c’è il seme della tolleranza, della solidarietà, del progresso per tutti e non per pochi. Ce la faremo anche stavolta, ricordando il sacrificio dei tanti di loro valori. Oggi come ieri: ora e sempre resistenza.