A poche ore dalla presentazione del piano “Milano 2020” da parte del Comune di Milano, Italia Viva accoglie con piacere la proposta del Sindaco Sala di arricchire il documento con ulteriori spunti e riflessioni. Infatti, nel pieno rispetto del rapporto di interlocuzione già avviato con il Comune, Italia Viva ritiene che ci siano alcune iniziative che vanno avviate subito e che proviamo a riassumere qui di seguito e che sono contenute in un documento che abbiamo voluto inviare anche all’intera giunta comunale, in ottica di collaborare ad un più vasto e completo piano Milano 2020.
Come Italia Viva vogliamo essere parte attiva, con le nostre idee e le nostre proposte, nell’integrazione del documento, proprio come richiesto dal Sindaco stesso, in un’ottica di piena e costruttiva collaborazione.
La città ha bisogno di nuovi progetti di cura e gestione, della vita e del lavoro. Le priorità infatti, a nostro avviso, oltre alla mobilità a cui il documento del Comune dedica molto spazio, devono essere quelle dell’infanzia e del tempo libero; della tutela del piccolo commercio, dei negozi di vicinato e dell’artigianato; dell’attenzione a studenti e giovani famiglie che tanto hanno dato in questi anni per la costruzione della Milano di oggi; infine serve un più ampio e serio progetto di cura della città in termini di manutenzione, qualità e abbellimento.
Andando con ordine, partendo dalla fine: finalmente c’è l’ok del governo a riaprire, in sicurezza ovviamente, i cantieri. A nostro avviso l’amministrazione dovrebbe cogliere quest’occasione per migliorare e sistemare le strade, le aiuole e gli spazi aperti, gli edifici ammalorati e le piazze. Rinnovare e abbellire la città e allo stesso tempo renderla funzionale a nuove esigenze, darà a tutti una nuova spinta e un nuovo piacere per tornare a viverla seppur con modalità diverse. Un’occasione anche, per quando sarà possibile, per ritornare a visitarla in quanto potrà rappresentare un nuovo modello di qualità della vita.
Sul tema infanzia e tempo libero sottolineiamo un interessante studio del Politecnico di Milano, pubblicato sul Corriere della Sera del 26 aprile, in merito alla possibilità di tornare ad aprire e utilizzare le scuole. Milano ha le competenze e la capacità per attivare sperimentazioni che consentano ai nostri bambini e ai nostri ragazzi, ma anche al corpo docente, di tornare a scuola in condizioni di assoluta sicurezza, garantendo così la pienezza dello svolgimento dell’attività di insegnamento. I tempi sono stretti e bisogna cominciare a lavorare subito usando questi mesi di chiusura delle scuole, per avviare i lavori di restyling e manutenzione, ma anche per ipotizzare nuove modalità organizzative, ricordando che Milano è stata sempre un esempio nella gestione del tempo pieno e dell’offerta scolastica e tale deve rimanere.
Inoltre, una delle maggiori criticità che riscontriamo oggi è rappresentata dall’offerta degli asili nido, assolutamente lontana dalle esigenze reali delle famiglie. Offerta che rischia di ridursi ulteriormente se si dovesse confermare la linea di escludere per il futuro il rapporto con gli asili nido privati, convenzionati. Al contrario, noi riteniamo che questo debba essere il momento per riattivare e ripensare il rapporto fra pubblico e privato, con l’obiettivo di raggiungere le richieste delle famiglie insieme a tutte le migliori risorse e offerte, garantendo così ai più piccoli un adeguato percorso educativo, mettendo in sicurezza i nonni, che oggi come sappiamo devono essere salvaguardati, e consentendo così alle famiglie di riprendere il lavoro. Ciò con particolare riferimento al lavoro delle donne, che la mancanza di questo servizio rischierebbe ingiustamente di sacrificare per primo.
Troviamo poi molto interessante la proposta della Ministra per le pari opportunità e famiglia, Elena Bonetti, sull’utilizzo di spazi aperti attivando una sperimentazione con associazioni di volontariato, per organizzare con bambini e ragazzi momenti educativi, di svago e legati al tempo libero.
Nel documento del Comune ci sono già alcuni spunti utili ma anche su questo Milano può e deve avere il coraggio di sperimentare tutte le opportunità per far godere ai bambini e ai più giovani l’aria aperta.
Per quanto riguarda il piccolo commercio, i negozi di vicinato e l’artigianato, è indubbio che ci sia una fascia di attività medio/piccole in maggior sofferenza. Rispetto alle proposte del governo, questa fascia resta, ancora oggi, tra le più fragili. Tuttavia, proprio questi servizi commerciali aiutano in realtà la ripresa e la qualità della vita in città. In ragione di ciò, chiediamo al Comune che, oltre alle facilitazioni sulla Cosap, si ipotizzi per queste, attività con fatturato medio/basso, un contributo che potrà essere erogato in conto affitto o conto bollette. Si darebbe così ai commercianti quel po’ di ossigeno a sostegno di una riapertura in serenità.
Inoltre non possiamo non considerare l’importanza della presenza di studenti e giovani famiglie a Milano; elemento che ha rivitalizzato e dato forza alla città negli ultimi anni. Molti potrebbero essere in difficoltà nel continuare a pagare gli affitti. Anche in questo caso riteniamo che il Comune debba farsi carico dell’esigenza e chiediamo che riconosca un contributo economico, elargito in base al reddito, proprio come si sta già sperimentando in altre città.
Questa è solo una sintesi del piano che come Italia Viva desideriamo far pervenire al Comune. Ci siamo già attivati attraverso i nostri rappresentanti nei Municipi, che hanno chiesto un incontro per quanto concerne ad esempio la scuola e l’edilizia scolastica , agli assessori di competenza. Vogliamo proseguire la già avviata interlocuzione con il Comune e il Sindaco, che siamo certi possa essere costruttiva e fattiva e ci dichiariamo quindi, fin da subito, disposti a lavorare insieme nell’interesse dalla città.
In proposito riteniamo che la politica debba aprirsi ad eccellenze e professionalità della società civile. La politica resta elemento cardine e imprescindibile, ma pensiamo che oggi più che mai serva anche costruire una rete di competenze e professionalità (dal terzo settore alla cultura, passando per l’impresa) affinché non solo possano arrivare nuove idee, ma si possa pensare anche di dividersi i ruoli. Non è necessario che tutto il peso sia assunto dall’amministrazione comunale, anche gli utenti possono assumersi responsabilità e impegni nell’ambito di un progetto concordato e condiviso dell’interesse pubblico generale.
Alessia Cappello, Roberto Cociancich – Coordinatori Italia Viva Milano