Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto rilancio, la maximanovra anticrisi da 55 miliardi di euro. «Vi posso assicurare che ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo di dover intervenire quanto prima. Abbiamo impiegato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo cosi complesso, pari a due leggi di bilancio», ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Che ha promesso una erogazione degli aiuti «più spedita di quanto successo finora».
Commossa, la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha annunciato il piano di regolarizzazione dei lavoratori migranti impiegati nell’agricoltura e nelle mansioni di badanti, colf e baby sitter. «Per me, per la mia storia è un punto fondamentale e mi riferisco all’articolo 110 bis. Da oggi, per la scelta di questo governo, gli invisibili saranno visibili», ha detto Bellanova. «Li aiuteremo a essere persone che riconquistano la loro dignità e la loro identità. Da oggi noi possiamo dire che vince lo Stato perché lo Stato è più forte della criminalità e del caporalato» (qui le norme per la regolarizzazione).
Al pacchetto lavoro vanno 25,6 miliardi di euro. Lo stop ai licenziamenti viene prorogato per altri tre mesi. Per il rinnovo della cassa integrazione per altre nove settimane vengono stanziati 15 miliardi, di cui 10-11 miliardi per quella nuova e il resto per pagare il pregresso rimasto scoperto del decreto Cura Italia. Altri 4 miliardi e mezzo vanno a coprire il rinnovo dell’indennità per partite Iva, professionisti, cococo, stagionali e commercianti, che sarà di 600 euro per il mese di aprile, con un ristoro fino 1.000 euro per maggio per chi ha subito una riduzione del 33% del fatturato. Il bonus di 600 per aprile e maggio è riconosciuto anche ai lavoratori dello spettacolo («che ci fanno divertire», ha detto Conte) con almeno sette giorni di lavoro nel 2019.
La soluzione trovata per la cassa integrazione è quella di prorogare sì gli ammortizzatori sociali, ma il rinnovo automatico per chi ha usufruito della cassa scatta inizialmente solo per cinque settimane, e poi eventualmente con una nuova domanda se ne potranno richiedere altre quattro. L’ipotesi è che, visto che si va verso la riapertura delle attività produttive e commerciali, non ci sarà un ricorso massiccio alla cassa come nei mesi precedenti e i soldi quindi dovrebbero bastare.
«Faremo in modo che le erogazioni arrivino più speditamente di quanto è successo fino ad adesso», ha detto Conte, annunciando l’accordo raggiunto in serata con le regioni per snellire le procedure per l’erogazione della cassa in deroga, ancora ferma a poco più di 121mila assegni erogati.
Per congedi parentali e voucher baby sitter, da utilizzare anche per i centri estivi, arrivano circa 700 milioni di euro. Altri 500 milioni serviranno poi a erogare l’indennità tra 200 e 400 euro, a seconda delle ore di lavoro, a colf, badanti e baby sitter, che nel decreto Cura Italia erano state escluse dalla cassa in deroga. Il Reddito d’emergenza per chi ha un Isee fino a 15mila euro sarà corrisposto per due mensilità, con indennità da 400 a 800 euro, a seconda del numero di componenti del nucleo familiare, con uno stanziamento di 1 miliardo.
Alle imprese sono destinati 16 miliardi, di cui 6 miliardi saranno finanziamenti a fondo perduto e 1,6 miliardi andranno al credito d’imposta sugli affitti commerciali e l’abolizione dei costi fissi delle bollette elettriche. «Dopo il Cura Italia e il decreto liquidità, è il momento del ristoro a fondo perduto», ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. «L’indennizzo», ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, «andrà da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare».
Quanto all’intervento previsto di Cdp a sostegno delle imprese, «non si tratta di una nuova Iri», ha specificato Gualtieri, «gli strumenti che metteremo in campo sono quelli che si stanno mettendo in campo anche in altri Paesi nel nuovo quadro europeo. Non c’è nessun intervento nella governance delle imprese che sosterremo».
La cancellazione del saldo e acconto di giugno dell’Irap per le imprese fino a 250 milioni di fatturato prevede uno stanziamento di 5 miliardi. Mentre agli enti locali andranno 12 miliardi per il pagamento dei debiti verso i fornitori. Previsto anche un fondo per le startup.
Abolita la Tosap per l’occupazione del suolo pubblico di bar e ristoranti con i tavolini all’aperto. Per le spese di adattamento dei locali alle nuove norme anti-contagio sono previsti 2 miliardi, sotto forma di credito d’imposta al 60% entro il limite massimo di spesa 80mila, mentre quello per la sanificazione – già presente nel Cura Italia – viene rifinanziato. Il pacchetto turismo prevede anche un bonus fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. La prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari.
Alla sanità andranno 3,25 miliardi, come annunciato dallo stesso ministro della Salute Roberto Speranza, con l’assunzione di 9.600 infermieri su tutto il territorio nazionale e la creazione di 3.500 nuovi posti di terapia intensiva. Il governo ha anche istituito il fondo per le strutture semi-residenziali per persone con disabilità, prevedendo risorse per 40 milioni.
Ci sono poi 1,4 miliardi per università e ricerca e l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori. Nel decreto sono previsti anche 16.000 assunzioni in più nella scuola: 8.000 attraverso il concorso ordinario e altrettanti attraverso quello straordinario.