Verso la stagioneBonus, fondi e agevolazioni: così il governo tiene a galla turismo e cultura

Cinque miliardi sul piatto, misure straordinarie, interventi a fondo perduto e qualche novità (come la piattaforma digitale per gli spettacoli). Franceschini: «Così cerchiamo di attraversare il deserto»

Tax credit per le vacanze, contributi per il turismo, aiuti alle imprese culturali. Il pacchetto del nuovo decreto legge “Rilancio” dedicato al turismo e alla cultura stanzia cinque miliardi di euro (quattro per il turismo e uno per la cultura) e mira a tenere a galla un settore sempre più strategico per l’economia del Paese.

TURISMO

Bonus vacanze

La prima misura, forse quella più pesante, è il “bonus vacanze”. O meglio “tax credit vacanze”, 2,4 miliardi di euro per contributi fino a 500 euro per le famiglie che decideranno di trascorrere le vacanze in Italia. Il contributo potrà essere utilizzato dal 1 luglio al 31 dicembre. Sono validi i soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed&breakfast ma, attenzione, solo quelli, precisa il ministro con il codice ateco 55.

L’importo sarà modulato a seconda della composizione del nucleo familiare: 500 euro per le famiglie composte da tre o più persone, 300 per le famiglie composte da due persone e 100 euro per chi è solo. Le strutture potranno cedere il credito ai fornitori, ai privati, agli istituti di credito e anche agli intermediari finanziari. Un aiuto per famiglie e imprese.

A questo si somma un fondo di 20 milioni di euro per promuovere il turismo cosiddetto “minore”, di prossimità, da scoprire. Di fronte alle prevedibili difficoltà degli stranieri a venire in Italia e degli italiani ad andare all’estero, l’obiettivo è di promuovere nuove destinazion e valorizzare percorsi alternativi attraverso l’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, che coinvolgerà Regioni, Enti locali, Comuni e associazioni di categoria.

Meno tasse per tutti…

Anche per le imprese turistiche c’è il taglio. Niente Irap 2019 e acconto Irap 2020 per le imprese e i lavoratori autonomi con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni di euro.

Specifica per il settore, invece, c’è l’esenzione della prima rata dell’Imu 2020. Vale per stabilimenti balneari (sia marittimi che di fiume e lago), per stabilimenti termali, per immobili e strutture alberghiere (ed extra-alberghiere) alla sola condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività. Per i Comuni che prevedono una tassa di soggiorno è previsto un fondo di 100 milioni per il ristoro delle minori entrate.

Non solo: viene prorogata fino al 16 settembre la sospensione delle ritenute, dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per agenzie di viaggio e turismo, tour operator, bar, ristoranti, aziende termali, parchi di divertimento o tematici, servizi di trasporto, noleggio di attrezzature sportive e ricreative o di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli, guide e assistenti turistici e per le altre imprese turistiche.

… e più aiuti a lavoratori

Gli stagionali del turismo non titolari di rapporto dipendente avranno una indennità di 600 euro anche ad aprile e di 1000 euro a maggio. Prorogata la cassa integrazione per nove settimane per chi lavora nelle imprese turistiche, delle fiere e dei congressi, che potrà essere utilizzata in via continuativa

 

Fondo turismo

Viene istituito un fondo di 150 milioni, da utilizzare insieme a Cassa Depositi e Prestiti, che si occuperà di rilevare, ristrutturare e valorizzare gli immobili destinati alle attività turistiche (quelli che ora sono in crisi ma che, in tempi di normalità, hanno un sicuro ritorno alla redditività) e poi metterle di nuovo sul mercato. Il fondo, spiega il ministro, serve a evitare scalate sospette di gruppi esteri o di fondi poco trasparenti.

 

Altri aiuti alle imprese turistiche

Il pacchetto comprende anche un credito di imposta per gli affitti. Per le imprese con fatturato fino a 5 milioni (ma per gli alberghi è senza limiti) è previsto un credito del 60% delle spese per gli affitti dei locali in cui si svolgono le attività. Un contributo cui avranno diritto le imprese che hanno subito una perdita superiore o uguale al 50% del fatturato.

Ancora: è previsto un credito di imposta, sempre del 60%, (fino a un massimo di 80mila euro) insieme a contributi (da 15mila a 100mila a seconda del numero dei dipendenti) per sostenere le spese di adeguamento e sanificazione dei locali, compreso l’acquisto delle apparecchiature e dei dispositivi.

A questo proposito, per favorire l’apertura di dehors e spazi all’aperto, bar, ristoranti, pizzerie, birrerie, stabilimenti balneari, gelaterie saranno esonerati dal pagamento della tassa di occupazione di spazi e aree pubbliche. Questo varrà fino al 31 ottobre 2020. Sarà sospeso, sempre fino a quella data, anche il regime di autorizzazione della soprintendenza.

Non è finita: per le imprese e gli operatori turistici (più piccoli) che hanno un fatturato fino a 5 milioni di euro, è pronto un contributo a fondo perduto per il 202, il cui importo sarà proporzionale alla riduzione del fatturato e dei corrispettivi (confronto aprile 2020/aprile 2019).

 

Tour operator e agenzie

Infine, stanziati 25 milioni per contributi a fondo perduto destinati ad agenzie e tour operator che hanno subito perdite a causa del Covid. E sui voucher, vene esteso da 12 a 18 mesi il termine di utilizzo da parte di chi si è vsito annullare il viaggio a causa dell’emergenza

 

CULTURA

Fondo a sostegno

Del miliardo stanziato per le imprese culturali, 210 milioni vengono messi in un fondo che sosterrà il mondo dell’editoria, i grandi eventi annullati, le fiere mancate e le mostre rimaste chiuse a causa dell’emergenza. Varrà anche per i musei non del Mibact.

Per i musei statali sono previsti 100 milioni per compensare, almeno in parte, i mancati introiti da biglietteria.

 

Nuovi investimenti

In parallelo con i fondi stanziati per il turismo, ci sarà l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti con un fondo di 100 milioni di euro iniziali. L’obiettivo sarà promuovere investimenti a favore del patrimonio culturale materiale e immateriale. Attenzione: è prevista anche la partecipazione di privati. Una quota del fondo potrà essere gestita dall’Istituto per il Credito Sportivo.

 

Più soldi per cinema e spettacolo

Aumentano le risorse per i fondi di emergenza per lo spettacolo, il cinema e il mondo dell’audiovisivo. I 130 milioni previsti dal “Cura Italia” diventano 245, cui si sommeranno altri 50 milioni nel 2020.

Per quanto riguarda i contributi pubblici “ordinari” ripartiti attraverso il Fus, si è stabilito di procedere per il 2020 e il 2021 assumendo i punteggi assegnati per il triennio 2017-2019, mentre per il 2022 si terrà conto invece dell’attività svolta durante l’emergenza, delle esigenze di tutela dell’occupazione e della riprogrammazione degli spettacoli. Per quest’anno il Fus potrà essere utilizzato anche per integrare gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori

Per i contributi per teatri e spettacoli dal vivo è previsto per quest’anno un anticipo dell’80% del contributo del 2019, mentre l 20% che rimane verrà assegnato sulla base delle attività svolte, della tutela dell’occupazione e, anche qui, della riprogrammazione degli spettacoli.

 

Credito di imposta per gli affitti

Anche qui verrà utilizzato il metodo del credito di imposta per il pagamento degli affitti da parte di teatri, cinema, associazioni e le fondazioni culturali con un fatturato fino a 5 milioni di euro è previsto un credito d’imposta del 60% delle spese per gli affitti degli immobili in cui si svolgono le attività. Potranno usufruire di questo credito i soggetti che hanno avuto perdite non inferiori al 50%.

 

Piattaforma digitale della cultura

L’iniziativa più innovativa è forse questa: un fondo di 10 milioni al Mibact per realizzare – anche con Cassa Depositi e Prestiti – una piattaforma digitale in cui trasmettere spettacoli online, sia dal vivo (nel caso non fosse possibile utilizzare la sala, o i posti fossero troppo limitati), sia in streaming e a pagamento. Non si esclude che resti in piedi anche dopo la fine dell’emergenza e costituisca una forma alternativa – e parallela di fruizione di contenuti culturali.

 

Altri aiuti fiscali

Come per il settore turistico, le imprese con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni di euro e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi non sono tenuti al versamento del saldo IRAP 2019 e dell’acconto IRAP 2020.

Non solo: è prorogata fino al 16 settembre la sospensione delle ritenute, dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i soggetti che gestiscono teatri, sale da concerto, cinema, fiere o eventi di carattere artistico e/o culturale, musei, biblioteche, archivi e altre imprese della cultura.

… anche per i dipendenti

Viene anche qui prorogata per aprile e maggio l’indennità di 600 euro prevista per il mese di marzo per i lavoratori dello spettacolo, che abbiano almeno 30 giornate lavorative nel 2019 e con reddito fino a 50.000 euro.

Ad aprile e maggio ci sarà l’indennitàdi 600 euro anche per i lavoratori dello spettacolo con almeno sette giornate lavorative nel 2019 e con reddito fino a 35.000 euro.

E allo stesso modo, è prorogata di 9 settimane la cassa integrazione per i lavoratori dello spettacolo, che potrà essere utilizzata in via continuativa.

 

Contributi per la sanificazione

Anche qui, è previsto un credito d’imposta del 60% (fino a un massimo di 80.000 €) e contributi (da 15.000 a 100.000 € in rapporto al numero di dipendenti) per le spese sostenute per l’adeguamento degli spazi e per l’acquisto di dispositivi e apparecchiature per la sanificazione.

 

Estensione dei voucher

Viene esteso da 12 a 18 mesi il termine per usufruire dei voucher ricevuti a compensazione di spettacoli cancellati e di chiusure di spazi espositivi. I voucher potranno essere emessi fino al 30 settembre 2020

 

Ulteriori misure e agevolazioni 

Anticipata la quota del 5 per 1000 cultura del 2019 al 2020, e l’agevolazione fiscale del 65% per le donazioni in favore della cultura viene estesa a circhi, complessi strumentali, società concertistiche e corali, spettacoli viaggianti.

 

Parma sarà ancora capitale della cultura

Vista l’annata sfortunata, si è deciso che Parma sarà Capitale della cultura anche per il 2021. La procedura di selezione già iniziata, di conseguenza, varrà per l’assegnazione del 2022.