Il passaggio dalla fase 2 alla fase 3 è alle porte. In un paese frastornato che dedica da settimane le sue migliori intelligenze a discettare di runner, movida, ausiliari dello spritz e grado di congiunzione dei presunti congiunti, l’apoteosi degli esperti di public policies è stato raggiunto con la distanza fra gli ombrelloni.
Inail, Istituto Superiore di Sanità, Comitati Tecnici Scientifici, bagnini e presidenti di Regione (governatori dicono i più à la page) hanno dovuto applicarsi con cura per trovare il giusto equilibrio fra le diverse istanze.
Le aspirazioni dei bagnanti, i diritti dei lavoratori e degli imprenditori del settore (di cui è nota la rilevanza come influencer – do you remember Papeete? -, e come elemento trainante del Prodotto interno lordo nazionale e meno nota la posizione in classifica nelle dichiarazioni Irpef degli anni precedenti) e la sacrosanta tutela della salute dei vacanzieri.
Un lungo dibattito fra metri lineari di distanza, metri quadri a disposizione, separazione dei lettini in caso di presenza di amici non conviventi e uso accurato dei dispositivi di protezione individuale sulla battigia.
Ma nessuno, proprio nessuno, ha voluto ancora sollevare una questione direttamente connessa in termini di prevenzione, sicurezza e salute delle vacanze estive degli italiani.
Nello sperduto comune di Marinella Marina (nome di fantasia), infatti, vi è un solo medico condotto per i 358 abitanti del paese. E per fortuna in questi mesi non si è mai dovuto occupare di alcun suo concittadino con i sintomi del covid, La comunità è rimasta integra e inaccessibile al virus.
Ora, con l’estate, dopo aver distanziato tutti gli ombrelloni di 144 centimetri – perché il Sindaco ha voluto lanciare un messaggio ai villeggianti di maggiore tranquillità – si prevede l’arrivo di almeno 7.546 villeggianti a luglio, con punte di 10/12mila nei fine settimana. Quasi come tutti gli altri anni.
Peccato che il medico condotto resti uno solo, non abbia fatto alcuna esperienza in queste settimane e in paese non vi sia nemmeno un ambulatorio con percorsi separati per gli eventuali casi sospetti.
Potrebbe, per cortesia, un assessore alla salute delle Regioni costiere italiane sollevare il tema, a latere di una riunione di quelle con il righello, la squadra e il compasso per definire la posizione delle sdraio, e organizzare il presidio sul territorio in modo direttamente proporzionale al numero degli ombrelloni?