I prestiti aiuteranno a prevenire l’instabilità finanziaria in Bosnia ed Erzegovina (250 milioni), Giordania (200 milioni), Albania (180 milioni di euro), Georgia (150 milioni), Kosovo (100 milioni), Repubblica di Moldavia (100 milioni), Montenegro (€ 60 milioni), Repubblica della Macedonia del Nord (160 milioni). Le cifre piu alte andranno all’Ucraina (1,2 miliardi di euro) e Tunisia (600 milioni).
We welcome the @Europarl_EN endorsement of €3 billion in macro-financial assistance to help our partners fight the coronavirus pandemic. The swift adoption shows #EUSolidarity at a time of unprecedented crisis.
We are #StrongerTogether. pic.twitter.com/xkHvGGghZi
— EU Economy & Finance (@ecfin) May 15, 2020
Per accelerare l’erogazione dell’assistenza, il Parlamento ha votato sulla sua approvazione (547 sì, 93 no, 47 astensioni) in una procedura urgente (definita a norma dell’articolo 163 del regolamento).
Ma per erogare il prestito i Paesi dovranno finanziare un protocollo d’intesa, con le condizioni da rispettare, tra cui il rimborso in 15 anni. La Commissione europea prevede che la prima tranche sarà erogata nell’autunno del 2020 e la seconda e la tranche finale all’inizio del 2021. Rispetto alla solita assistenza macrofinanziaria, l’antipatico acronimo con cui si indica questo tipo di aiuti, questa volta l’erogazione sarà data in un anno, invece dei soliti due anni e mezzo.
Il Parlamento europeo chiede un recovery fund da 2000 miliardi di euro