SolidarietàChi sono i “Paesi vicini” a cui andranno i 3 miliardi di euro stanziati dal Parlamento europeo

I prestiti erogati a condizioni favorevoli aiuteranno gli Stati partner dell’Unione europea a prevenire l’instabilità finanziaria nei paesi beneficiari colpiti dalla pandemia. Gli aiuti più corposi sono andati a Ucraina e Tunisia

Commissione europea
Tre miliardi di euro di prestiti a condizioni altamente favorevoli per aiutare dieci Paesi extra Unione europea ad affrontare la pandemia. Nell’ultima sessione plenaria il Parlamento europeo ha deciso di erogare tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 un aiuto concreto ai suoi partner. L’obiettivo è consentire a questi paesi di mitigare gli effetti negativi sul piano sociale ed economico della crisi preservando la stabilità finanziaria dello stato.

I prestiti aiuteranno a prevenire l’instabilità finanziaria in Bosnia ed Erzegovina (250 milioni), Giordania (200 milioni), Albania (180 milioni di euro), Georgia (150 milioni), Kosovo (100 milioni), Repubblica di Moldavia (100 milioni), Montenegro (€ 60 milioni), Repubblica della Macedonia del Nord (160 milioni). Le cifre piu alte andranno all’Ucraina (1,2 miliardi di euro) e Tunisia (600 milioni).

Per accelerare l’erogazione dell’assistenza, il Parlamento ha votato sulla sua approvazione (547 sì, 93 no, 47 astensioni) in una procedura urgente (definita a norma dell’articolo 163 del regolamento).

Ma per erogare il prestito i Paesi dovranno finanziare un protocollo d’intesa, con le condizioni da rispettare, tra cui il rimborso in 15 anni. La Commissione europea prevede che la prima tranche sarà erogata nell’autunno del 2020 e la seconda e la tranche finale all’inizio del 2021. Rispetto alla solita assistenza macrofinanziaria, l’antipatico acronimo con cui si indica questo tipo di aiuti, questa volta l’erogazione sarà data in un anno, invece dei soliti due anni e mezzo.

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