Profondo rossoCrolla la produzione industriale dell’Italia: in un anno calo del 42,5%

Ad aprile si è registrato -19,1% a causa dell’impatto delle chiusure per Covid. Si salva solo la farmaceutica, mentre per il settore automobilistico è un fermo totale con un -100%

Daniel ROLAND / AFP

Ad aprile la produzione industriale registra su marzo una nuova contrazione pari al 19,1%. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che la caduta su base annua arriva al 42,5% (dato corretto per gli effetti di calendario).

«Le misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 hanno determinato la forzata chiusura dell’attività di molti settori per l’intero mese, con effetti negativi rilevanti sui livelli produttivi» si legge nel commento dell’Istituto.

«Una nuova, marcata flessione» su base mensile della produzione industriale «seppure meno ampia di quella di marzo (-28,4%)», continua il documento.

L’Istat sottolinea inoltre come «l’unico comparto in leggera crescita» sia quello farmaceutico (+2,0%), mentre rimane sostanzialmente stabile quello alimentare (-0,1%).

Nel confronto con lo scorso anno nessun comprato industriale riesce a registrare un segno più: la produzione ad aprile coinvolge ogni comparto.

«Le industrie tessili, dell’abbigliamento, pelli e accessori e quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto sono le più colpite, con riduzioni della produzione senza precedenti e rispettivamente pari all’80,5% e al 74,0%».

I dati tendenziali dell’Istituto parlano anche di un fermo totale per l’automotive, con un secco -100%. È questo il risultato congiunturale del mese di aprile, segnato dal lockdown, per l’industria degli autoveicoli. Su base annua non si va lontano: -98,4% il dato corretto per gli effetti di calendario e -95,5% la variazione grezza.

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