Brooks Brothers non ha retto alla crisi economica. Lo storico marchio di moda fondato a New York nel 1818 ha deciso di affidarsi al Chapter 11 presso il Tribunale fallimentare del Delaware: è la procedura per la bancarotta assistita.
Il New York Times rivela che già lo scorso maggio Claudio del Vecchio, imprenditore italiano che aveva acquistato il brand nel 2001, aveva paventato l’ipotesi di presentare istanza di fallimento per la sua azienda. Con il prolungarsi dell’emergenza negli Stati Uniti, Brooks Brothers non ha potuto far altro che sventolare bandiera bianca e chiudere i suoi centri di produzione: la procedura del Chapter 11, però, non comporta la chiusura dei punti vendita, anzi il tentativo è proprio quello di continuare a operare mettendo in cantiere un progetto per ripartire, ammesso che ci siano le condizioni.
Brooks Brothers è un marchio storico, con oltre due secoli di lavoro alle spalle e il privilegio di poter vestire quasi tutti i presidenti che sono arrivati alla Casa Bianca. La pandemia ha colpito moltissimo l’universo del fashion e il brand newyorchese non fa eccezione.
D’altronde erano anni che le vendite registravano un calo costante, spiega il Nytimes: «L’azienda era già in difficoltà per il cambio di stili e di modalità di consumo. Il diffondersi di una forma casual di andare in ufficio ha ricevuto un ulteriore impulso dalle prassi del lockdown e l’aumento delle vendite online ha peggiorato l’assunto».
Brooks Brothers non è la prima vittima illustre del coronavirus nel campo della moda: nelle ultime settimane già Neiman Marcus Group, J.Crew e J.C. Penney avevano tirato giù il sipario.