Corona EconomyIl limbo del rientro, la nuova routine del lavoro e i primi passi della manovra

Nell’edizione di oggi della newsletter: la crisi dell’indotto degli uffici a causa dello smart working, il percorso della riforma fiscale, l’eterno ritorno dello slogan “lavorare meno, lavorare tutti”, il governo tra rete unica, Alitalia, Ilva e Autostrade, e l’inedita figura dello chief medical officer in azienda

(Unsplash)

IL LIMBO DEL RIENTRO
A Milano non si era mai vista una situazione del genere. Ma anche Bologna, Roma e Napoli non sono messe bene. In tutta Italia, le stanze sfitte sono aumentate del 149% rispetto all’anno scorso. Con la fine del lockdown, tanti hanno disdetto i contratti e sono andati via dalle città. E tra la didattica a distanza e lo smart working, studenti fuori sede e lavoratori ancora non sembrano avere intenzione di tornare. Il mercato degli affitti piange. Con ricadute inevitabili anche sull’indotto degli uffici: trasporti locali, mense aziendali e società di pulizie sono in crisi profonda, ricorda Il Sole 24 Ore. Senza dimenticare bar e ristoranti: in centro a Milano «la perdita di fatturato per alcuni locali si può misurare nell’ordine del 75%», ha detto a Business of Milan Carlo Squeri, segretario generale di Epam-Confcommercio.

La lontananza sai… I lavoratori in smart working sono ancora 3,5 milioni. E mentre i sostenitori del south working sognano un futuro con il lavoro da giù e il contratto con l’azienda a Nord, un lavoratore su due si dice stanco del lavoro da casa. Ma c’è ancora molta incertezza su quello che accadrà con il rientro. Molte aziende hanno concesso la possibilità di lavorare da remoto fino al 15 ottobre. Altre hanno prolungato il lavoro a distanza fino alla fine dell’anno. Ma in tanti casi si prevede l’alternanza con il lavoro in presenza.

Cambio casa The Economist prima dell’estate aveva pubblicato l’inchiesta “Working life has entered a new era”, in cui si parlava di BC (before coronavirus) e AD (after domestication): secondo l’autore, non sarà facile tornare nell’era BC. Migliaia di dipendenti della Silicon Valley, al lavoro da casa, non a caso hanno già deciso di spostarsi da San Francisco verso zone dove gli affitti sono più bassi. E lo stesso potrebbe accadere ora alle grandi città italiane.

New York is not dead Ma dagli Usa ci fanno sapere che anche le big del tech stanno tornando a scommettere sulla centralità degli uffici nelle metropoli, allargando gli spazi. Quello che cambia è il motivo per cui serve l’ufficio, ovvero l’interazione sociale, «ma non è necessario che accada cinque giorni a settimana». Come ha scritto Jerry Seinfeld in difesa di New York, «l’energia, la mentalità e la personalità non possono essere “remotati” nemmeno con le migliori linee in fibra ottica».

 

PAZIENTE ITALIANO
Via alle danze Sarà una manovra da 20-25 miliardi e senza altro deficit. Il governo ha in mente una legge di bilancio a perimetro invariato. A cui si potrebbe affiancare una seconda gamba dedicata agli investimenti, utilizzando già 20 miliardi del Recovery Fund. Le coperture per la manovra dovrebbero arrivare con risparmi di spesa. Il piatto forte sarà la riforma fiscale che, stando alle parole di Gualtieri, si dovrà «autofinanziare» attraverso la «debonussizzazione» del fisco. Servono 10 miliardi da recuperare sforbiciando le 533 tax expenditure. Ma non sarà un’operazione semplice, anche perché il governo è ancora diviso tra la riduzione delle aliquote e il modello tedesco, che piace a Gualtieri.

Paracadute europeo Degli 81,4 miliardi del meccanismo Sure proposti dalla Commissione Ue al Consiglio, per l’Italia sono previsti 27,4 miliardi di euro, la quota più alta. Nel dettaglio, l’Europa ha autorizzato la copertura di 13 misure introdotte dal governo con i decreti d’emergenza dopo lo scoppio della pandemia: dalla cassa integrazione ai 600 euro per gli autonomi, dai congedi Covid ai contributi a fondo perduto.

Bollettino di guerra Intanto, i dati sulla situazione occupazionale sono disastrosi. Il blocco dei licenziamenti ha portato a scaricare i risparmi sui precari in scadenza. Risultato: secondo gli ultimi dati Inps, mezzo milione di contratti a tempo determinato sono spariti dal mercato. Mentre la cig è esplosa tra aprile e luglio, con 2,5 miliardi di ore autorizzate (da leggere: “Divieto di licenziamento: una misura inutile?”, su Lavoce.info).

Amarcord Lo slogan “lavorare meno, lavorare tutti” torna d’attualità. Dopo Germania e Finlandia, anche l’Italia si appresta ad aprire il dibattito sul taglio dell’orario di lavoro. La proposta di alcuni esponenti della maggioranza, che ha l’obiettivo di creare occupazione, potrebbe finire nel pacchetto della legge di bilancio con il sostegno dei fondi del Sure.

Patto o non patto Il presidente di Confindustria, dopo aver criticato di nuovo il governo per i soldi spesi male e i progetti di crescita mancanti – prima in un’intervista a La Stampa, e poi in una lettera ai presidenti delle associazioni confederate – ha chiesto un “Patto per l’Italia” a cui lavorare con spirito di coesione. Il 7 settembre è fissato il primo incontro, dopo i cambi al vertice, con i segretari di Cgil, Cisl e Uil.

Supplentite Oggi si riunisce di nuovo la Conferenza Stato-Regioni per provare a sciogliere gli ultimi nodi in vista della riapertura delle scuole. Come ogni anno, si contano migliaia di cattedre vuote, soprattutto al Nord. La previsione dei sindacati è che degli 85mila nuovi docenti di ruolo annunciati, ne arriveranno solo 25-30mila.

 

DOSSIER BOLLENTI
Nella rete Oggi i cda straordinari di Telecom Italia e Cdp dovrebbero approvare la lettera di intenti per la nascita della rete unica in fibra. Il board di Tim darà l’ok anche al contestuale ingresso del fondo Kkr e di Fastweb. Secondo il memorandum, Cdp indicherà il presidente della newco FiberCop, con un diritto di gradimento sull’ad, la cui nomina spetterà a Tim. Ma il vero confronto sul lato industriale e l’operatività comincia adesso: per la conclusione dell’operazione ci vorrà almeno un anno. Intanto i sindacati chiedono un tavolo sul futuro dei lavoratori.

Senza fine La telenovela attorno al destino di Alitalia non si è ancora conclusa. Al debutto della newco, serve ancora tempo. La bozza del decreto è ferma sulle scrivanie dei ministri da giorni, in attesa della decisione politica sulla natura della società. Per superare l’esame di Bruxelles si pensa a una holding a cui faranno capo le varie divisioni operative. Resta però il nodo dei 6mila esuberi, che dovrebbero essere ricollocabili in aziende pubbliche o parapubbliche.

Trattative Il 3 settembre si dovrebbe riunire il cda straordinario di Atlantia per decidere le modalità di uscita dal capitale di Aspi. La scissione va di pari passo con la complicata trattativa in corso con Cdp. Ancora in stallo anche il preannunciato ingresso dello Stato nell’ex Ilva: di mezzo ci sono regionali in Puglia e il dossier è stato fatto slittare. Mentre il 2 settembre si terrà il vertice sulla situazione dell’indotto di Arcelor Mittal, che avanza da mesi il pagamento delle fatture scadute.

 

LAVORO IN QUARANTENA
Dietrofront La banca centrale americana ha aperto alla possibilità di mantenere i tassi ai minimi anche se l’inflazione supera il 2%. “L’occupazione viene prima”, ha detto Jerome Powell. Il cambio di direzione implica che per la Fed ora la priorità è mantenere basso il tasso di disoccupazione, che al momento negli Stati Uniti è ancora a doppia cifra.

A conti fatti La sanatoria per gli irregolari varata nel decreto rilancio avrebbe dovuto colpire soprattutto il caporalato in agricoltura, ma ne hanno usufruito principalmente colf e badanti. Arrivano 300 milioni di gettito in più, ma restano in nero 1,8 miliardi.

Sì grandi navi A Venezia hanno manifestato rimorchiatori, ormeggiatori, ma anche agenzie di viaggio, albergatori e commercianti per chiedere il ritorno delle grandi navi. Sul mondo delle crociere contavano 5mila lavoratori, rimasti a mani vuote.

Si assume! Diverse aziende stanno inserendo medici negli organici per monitorare lo stato di salute dei dipendenti ed evitare la diffusione dei contagi. Royal Caribbean ha creato una figura dirigenziale ad hoc: lo chief medical officer.

Nuova routine Secondo uno studio della Harvard Business School, dallo scoppio della pandemia in poi, partecipiamo a più riunioni (in video, non in presenza), inviamo più email e lavoriamo un numero maggiore di ore. Notizia positiva: la durata media di una riunione si è ridotta di circa 12 minuti.

 

PROMEMORIA L’Istat pubblicherà oggi i conti economici del secondo trimestre. Martedì 1 settembre l’istituto di statistica diffonde i dati su occupati e disoccupati a luglio. Lo stesso giorno in aula al Senato è previsto l’approdo del decreto semplificazioni, e iniziano le audizioni parlamentari sul Recovery Plan con l’audizione del commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni e poi del vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco.

 

DA VEDERE Quali sono gli anticorpi per le aziende future dopo lo stravolgimento del Covid-19? Resilienza, velocità ed etica. Su “Il lavoro che verrà” di Linkiesta e Adecco Group, il webinar di Badenoch + Clark con Marco Taisch, Federico Fontana, Michele Ciavola e Alessandro Crippa.

 

Ps: Dal 4 settembre, in edicola a Milano e a Roma, si troverà un numero speciale de Linkiesta paper dedicato al referendum sul taglio dei parlamentari. Si può già ordinare qui.

Buona settimana,

Lidia Baratta

 

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